EMERGENZA RIFIUTI: GLI EFFETTI DELLA GESTIONE BASSOLINO
Data: Martedì, 09 marzo @ 22:27:59 CET
Argomento: Ambiente




La Campania è sempre più stretta nella morsa dell'ennesima emergenza rifiuti mentre nei centri dove hanno sede le discariche cresce la protesta e si temono, a cominciare dalle prossime ore, tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine. Sono gli effetti, a dire di numerosi esperti del settore, della gesitone commissariata targata Bassolino, terminata da qualche giorno con la nomina del prefetto Catenacci. Molte città e numerosi centri, grandi e piccoli, della Campania, sono di nuovo alle prese con l'immondizia che invade strade e marciapiedi. Il commissario di governo, Corrado Catenacci, al termine di un vertice, ha deciso la riapertura per 30 giorni della discarica di Difesa Grande, nei pressi di Ariano Irpino. Il provvedimento sarà notificato nelle prossime ore alle autorità interessate ma trova l'opposizione del presidente del consorzio Avellino 2 mentre il presidente dell'Amministrazione provinciale di Avellino, Francesco Maselli, critica il presidente della giunta regionale, Antonio Bassolino, che ha lasciato l'incarico di commissario di governo. Proprio ad Ariano è forte la protesta contro la riapertura della discarica ma Catenacci sembra intenzionato ad andare avanti tanto che l'ordinanza sarà notificato anche alle forze dell'ordine. In molte zone della Campania il servizio di raccolta, da sabato scorso, è stato sospeso a causa del blocco dei sette impianti Cdr (combustibile da rifiuti), cinque già chiusi mentre altri due lo saranno entro domani, andati in tilt dopo che le uniche tre discariche in attività sono state occupate dai manifestanti, come ad Ariano Irpino (Avellino) e Parapoti (Salerno) o chiuse cautelativamente dalla magistratura come quella di Santa Maria la Fossa, in provincia di Caserta. A rendere più inquietante lo scenario, c'é da registrare l'incendio, allo stato misterioso, che dalle prime ore di stamane si è sviluppato nell'impianto Cdr di Casalduni (Benevento) dove centinaia di ecoballe stoccate nei piazzali sono andati in fiamme. I sindaci, preoccupati per le conseguenze igienico-sanitarie derivanti dai rifiuti che cominciano ad invadere le città, sono alla ricerca di aree stoccaggio momentanee ( il commissario straordinario del comune di Avellino ha requisito un'area nei pressi dello stadio dove verranno trasferiti i cassoni con le prime 120 tonnellate di rifiuti raccolti in strada), in attesa che qualcosa o qualcuno sblocchi la situazione destinata, con il trascorrere delle ore, a peggiorare tanto da far prevedere ai dirigenti dell'Arpac regionale che "se non si troveranno soluzioni nel giro di pochi giorni, i rifiuti arriveranno ai secondi piani dei palazzi e si renderà necessario la presenza dell'esercito nelle strade". Il fronte più caldo della protesta si è intanto spostato in provincia di Avellino: le uniche risposte immediate all'emergenza che si sta dilatando sull'intero territorio regionale, fanno infatti riferimento alla discarica di Difesa Grande di Ariano Irpino, che avrebbe ancora volumi disponibili. Ma dalla scorsa settimana centinaia di persone presidiano la discarica, paralizzando il traffico automobilistico sulla statale 90, e sono determinate ad impedire la riapertura dell'impianto prevista per altri trenta giorni a partire da domani: un centinaio di mezzi agricoli e trattori stanno prendendo posizione sulla statale 90 delle Puglie per bloccare il transito ai compattatori in arrivo a Difesa Grande a partire dalle prime ore di domani. Migliaia di persone, in prima fila donne e bambini, annunciano la formazione di una catena umana per opporsi al passaggio dei camion.





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