TRIBUNALE: DOPO IL FURTO DEL COMPUTER IGNOTI APPICCANO INCENDIO IN PROCURA
Data: Lunedì, 01 marzo @ 18:59:06 CET
Argomento: Cronaca




Due inchieste – una interna del Tribunale e l’altra penale della Procura – sono state aperte sull’incendio di natura dolosa appiccato questa notte nella cancelleria del sostituto procuratore Giovanni Cilenti, pm presso la Procura del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Stando a quanto si è appreso, sarebbero stati distrutti dalle fiamme alcune decine di fascicoli riposti in due distinti armadietti. Gli ignoti sono penetrati nel Palazzo di Giustizia dal retro dell’edificio: dopo aver scavalcato un inferriata sono arrivati al terzo piano usando la scala di sicurezza del tribunale. Successivamente, sono penetrati nell’edificio attraverso una finestra e forzato la porta della cancelleria dove hanno versato del liquido infiammabile al quale hanno dato fuoco. Poco prima delle sette, un avvocato che abita nelle vicinanze del tribunale ha notato del fumo nero uscire da una finestra dell’edificio e ha dato l’allarme. Il tribunale è rimasto chiuso ad avvocati e pubblico fino alle dieci. Dopo il lavoro degli investigatori e dei vigili del fuoco si è tenuta una riunione dei magistrati alla presenza del prefetto di Caserta Carlo Schilardi, dei vertici delle forze dell’ordine, del presidente degli avvocati Elio Sticco e del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Enzo Iodice. Secondo le prime informazioni, il pm Cilenti non stava trattando inchieste di particolare delicatezza. La settimana scorsa il pm Donato Ceglie (titolare dell’inchiesta denominata “Cassiopea” riguardante il traffico illegale di rifiuti) aveva denunciato il furto di un computer portatile custodito nella sua stanza chiusa regolarmente a chiave. L’incendio appiccato questa notte in una stanza della Procura di Santa Maria Capua Vetere è soltanto l’ultimo di una serie di raid ed episodi inquietanti e misteriosi che hanno riguardato soprattutto le sedi giudiziarie distaccate e gli uffici del Giudice di Pace. Da un anno, sia la sede centrale del tribunale penale che quella civile (ubicata in un diverso edificio), sono controllate, oltre che da polizia e carabinieri, anche da un servizio di vigilanza di un istituto privato ma soltanto fino alle 17,30. Negli ultimi cinque anni gli uffici giudiziari del circondario sono stati più volte violati e saccheggiati: almeno quattro i raid importanti messi a segno nella sede del tribunale civile di via Santagata, bersagliata da azioni notturne con danneggiamenti di suppellettili e sparizioni di fascicoli (soprattutto quelli della sezione fallimentare). Ma anche per i furti in Procura c’è un precedente: nel maggio di sei anni fa sparirono dall’ex procura circondariale di via Mario Fiore addirittura importanti server elettronici («cuore» dei personal computer) contenenti informazioni sui procedimenti penali al vaglio degli uffici. Nessuno ha più saputo nulla. Due anni dopo, i ladri presero di mira anche il bar all’interno del Tribunale. Altri episodi «misteriosi» hanno riguardato la sparizione per alcune ore della chiave dell’aula dove si svolge il processo «Spartacus 2» (nel 2000) o il ritrovamento (nel 1999) di un proiettile calibro 38 inesploso rinvenuto nel vano della cassetta antincendio nei pressi dell’aula di Corte di Assise.





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