CASERTA, PIP E CAVE: COMITATO CERASOLA A DIFESA FRAZIONE 'TREDICI'
Data: Martedì, 29 luglio @ 11:42:57 CEST
Argomento: Ambiente




CASERTA - (di Giovanna MaiettaPresidente del Comitato Parco Cerasola-Centurano) - Il comitato di Tredici nato per difendere i terreni privati dall’esproprio e dagli insediamenti Pip, difende il proprio orticello o per meglio dire i terreni di proprietà privata, proponendone la localizzazione nelle cave di Centurano. Addirittura nella confusionaria proposta inviata ai rappresentanti istituzionali si asserisce che i Pip sono compatibili con il progetto di parco urbano dei colli tifatini avanzato dagli storici comitati e dalle associazioni. Se i Pip equivalgono a parco Urbano possiamo ritenere che il difeso polmone verde di Tredici sarà tale anche con questi insediamenti. Se per i sottoscrittori della proposta avanzata per i colli tifatini sui quali le industrie diventano alberi e i nostri colli non sarebbero oggetto di quella che loro chiamano speculazione mentre lo è per Tredici significa che questo comitato nasce per la difesa di interessi personali e non per quelli collettivi. Se l’area Pip non è cosi dannosa da potersi insediare nelle aree di cava e allora perchè non rimane Tredici. Quali sono le motivazioni che spingono questo comitato ad opporsi alla destinazione Pip. Gli espropri ai privati? Lo sanno i leader di questo Comitato che Caserta è già stata espropriata dalle sue montagne da cavaioli che non aspettano altro che proposte come queste per continuare a speculare e a trarre guadagno. La cava Iuliano menzionata nella lettera del comitato è sotto sequestro, come quella di Luserta, d’Agostino e Antonucci, per Cementir , Moccia eFran.ca è obbligatoria la riqualificazione ambientale come per le altre in cui permane il sequestro. Purtroppo quando si toccano gli interessi privati per quelli cosiddetti pubblici le menti si offuscano e si lanciano amenità in barba a chi è vittima da anni di soprusi, e da pseudo politici tocca sentire frasi fatte che dichiarano il bene comune e l’amore per la città. Infatti in perfetta contraddizione il Comitato di Tredici ritiene che queste industrie non siano dannose per la salute e la città , visto che si possono realizzare altrove. E’ proprio questo misero modo di fare che noi combattiamo, questa veduta ristretta che non può estendersi all’intero territorio. Non si può difendere il pezzetto di terreno e definirsi il comitato di Tredici e falciano, piuttosto ci si dichiara comitato di proprietari di terreni che subiranno un esproprio su terreni che se fossero stati edificabili avrebbero potuto avere un valore di gran lunga maggiore. Una difesa anch’essa legittima ma che non può farsi contro quei principi di legalità violati da tutti coloro che non avvalorano il rispetto e l’applicazione della legge. Il comitato di Tredici accetta gli insediamenti Pip ma non la localizzazione e si preoccupa persino di non perdere il finanziamento pubblico, ma dimentica i trenta anni di abusi che subisce l’intera città con l’attività di cava. Siamo rammaricati per questo modo ottuso di ragionare e irrispettoso verso la città che già offre un panorama collinare a dir poco osceno. Uno scempio che dovrebbe recuperarsi con un vero parco urbano nel cui progetto non possono esserci speculazioni di alcun genere . (29 luglio 2008)





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