ALLARME MOZZARELLA /7: PER PRODUTTORI ORA E' RISCHIO OCCUPAZIONE
Data: Giovedì, 27 marzo @ 00:49:14 CET
Argomento: Alimentare




Produce mozzarella di bufala nel Casertano da 20 anni, e ha già riunito i suoi dipendenti, due giorni fa, per comunicare che, se l'allarme diossina continuerà a incidere sulle vendite della mozzarella di bufala sarà costretto "tagliare" il personale. "In pratica li ho autorizzati a cercare un altro lavoro, su venti operai potrò trattenerne la metà", racconta Giuseppe D'Agostino, titolare del piccolo caseificio 'La Pagliara'. Del resto produzione e fatturato, da novembre scorso, sono "praticamente dimezzati". Come molti caseifici campani, anche questo fa la sua 'fortuna' in una zona di transito: a Caianello, non lontano dall'uscita dell'autostrada. Comprano qui i pregiati latticini campani turisti e pendolari. Poco più di dieci giorni fa si è fatto vivo - ma ci è andato di proposito - anche l'assessore alla Sanità della Campania Angelo Montemarano. Per dimostrare che la mozzarella campana è sana. Non è bastato. "Se prima un cliente di Milano comprava per 10 famiglie, ora compra solo per sé. Questa è la differenza", spiega D'Agostino. Effetto della crisi un crollo del 50% delle vendite: "Fino a novembre scorso producevo 10-12 quintali al giorno di mozzarella, ora mi fermo a 6, se va bene 7". Una crisi che colpisce, a catena, la filiera: "Dieci aziende mi riforniscono il latte: presto dovrò dire a cinque di loro che non ne ho più bisogno". Al crollo del comparto, si aggiungono i costi delle analisi:"Ho appena investito 10 mila euro per far controllare e certificare i miei prodotti a Bolzano". "Analizzare il latte e la mozzarella significa investire 1000 euro ogni volta, e noi ci sottoponiamo a controlli sempre più frequenti", aggiunge Salvatore Bellopede, di Marcianise, che con due soci porta avanti le sorti di un'azienda nata nel 1957. "La nostra mozzarella è sicura, e che ci controllino ci fa pure piacere: siamo tutti più tranquilli. L'impatto di tutto questo 'gran parlare', però, è forte: un crollo del 30-40% delle vendite. Se fino a qualche mese fa producevamo 50 quintali al giorno, ora siamo arrivati a 30-35 quintali. Ovvio che in questa situazione sono stato costretto a mandare in ferie forzate parte del personale. E, anche se personalmente sono fiducioso, stiamo pensando anche alla cassa integrazione". Bellopede commenta anche le notizie sui controlli in Giappone: "Proprio ieri ho spedito un carico di 80 chili di mozzarella di bufala a Tokio. Mi hanno assicurato che arriverà al cliente". Conferma che la merce sia stata inviata in Asia l'azienda di distribuzione, in Toscana: "Al momento la dogana giapponese ci dice che la merce viene accolta senza problemi: alleghiamo ai prodotti le analisi fatte dalle Asl e dagli istituti scientifici di riferimento - spiega il titolare Antonio Martorana - L'unica precauzione è quella di aver ridotto un po' i quantitativi in partenza". (26 marzo 2008)





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