CASO DIOSSINA: CONSORZIO RASSICURA FILIERA DOP, MOZZARELLA SICURA
Data: Mercoledì, 19 marzo @ 21:37:34 CET
Argomento: Alimentare




Diossine: Il patrimonio della filiera bufalina Dop è in sicurezza. In giornata di oggi sono intervenuti dissequestri per 16 allevamenti bufalini nel territorio di competenza dell’Asl Caserta 2. Attualmente permangono sotto sequestro cautelativo 66 allevamenti. Di questi 4 nel territorio dell’Asl Caserta 1 e 62 nel territorio della Asl Caserta 2. Tali numeri vanno confrontati con la consistenza del patrimonio bufalino dell’area Dop, che è di 1900 allevamenti. L’incidenza complessiva dei sequestri cautelari sul complesso del patrimonio bufalino della filiera della Mozzarella di bufala Campana Dop si attesta pertanto al 3, 5% in termini di numero di allevamenti. Una ferita profonda ma circoscritta, come facilmente desumibile dai dati. Capi bufalini in Italia, di entrambi i sessi e varie età al 31 Maggio 2007. Genere e Specie: Bubalus Bubalis - Razza: Mediterranea Italiana Paese / Zona Capi Allevamenti Peso capi in % sul totale Peso allevamenti in % Capi in media per azienda Italia 352.888 2928 100, 00 100, 0 120, 5 Campania 259. 706 1675 73, 59 57, 2 155, 0 Caserta 179. 808 1068 50, 95 36, 5 168, 3 Fonte: Anagrafe Bovina – Banca Dati Nazionale di Teramo (Ministero della Salute) Mozzarella di Bufala Campana DOP: Serie storica dei principali valori economici Mozzarella di Bufala Campana 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Produzione Venduta Dichiarata, in milioni di Kg * 18, 0 24, 6 26, 6 28,3 27,6 29, 5 33,9 Produzione Esportata ( in % rispetto alla Produzione Venduta Dichiarata) 10 13 14 16 17,5 16 16 Produzione reale (Stima in milioni di Kg) 30,0 35,0 35,0 36, 7 38,3 40,0 Non nota Fatturato Totale dei Caseifici Consorziati ** in milioni di Euro 206,5 258, 2 270, 0 270,0 280,0 280,0 300,0

Reazioni e commenti di Legambiente

"Bene l'operazione del Noe sugli allevamenti di bufale. Il rigore dei controlli è una garanzia per tutelare la salute dei cittadini e salvaguardare uno dei prodotti simbolo del made in Italy". Così Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commenta l'operazione condotta oggi dai carabinieri del Noe su 25 caseifici e 60 allevamenti di bufale per verificare l'eventuale presenza di diossina. "Servono pene esemplari - ha detto Realacci - per chi immette nel mercato alimentare prodotti dannosi per la salute". "Un crimine che non si ferma - conclude - e getta un'ombra sull'intero mercato delle mozzarelle di bufala con gravi ripercussioni per i produttori onesti. La mozzarella è uno dei capisaldi della nostra gastronomia e sulla mia tavola per le festività di Pasqua non mancherà certamente".

"L'operazione di controllo che i Carabinieri del Noe stanno effettuando nei caseifici campani è certamente il modo migliore per garantire non solo i consumatori ma gli stessi allevatori e produttori di mozzarella che si sentono oggi penalizzati dal provvedimento". Così Legambiente in una nota commenta l'operazione dei Carabinieri del Noe su 25 caseifici e 60 allevamenti di bufale in provincia di Caserta per verificare eventuale presenza di diossina. "L'affidabilità e la qualità dei prodotti made in Italy rischiano di essere seriamente compromesse - conclude la nota dell'associazione - per questo è necessario che venga fatta subito chiarezza per evitare che eventuali casi isolati danneggino seriamente l'economia del settore".

"Controlli sempre più serrati sono l'unica garanzia e deterrente contro la diossina ma soprattutto l'unico strumento a tutela della salute dei consumatori e del prodotto della mozzarella". Così Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, commenta in una nota i controlli in atto del Noe sugli allevamenti per rilevare l'eventuale presenza di diossina. "E' necessario proseguire su questa strada - continua Buonomo di Legambiente - avviando controlli a livello ambientale e sanitario con particolare attenzione a tutta la filiera agro-alimentare e lattiero-casearia nelle province di Napoli e Caserta. E' da criminali immettere sul mercato prodotti inquinati e che penalizzano la maggioranza degli allevatori seri e scrupolosi che operano in Campania". (19 marzo 2008-21:35)





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