CASERTA, ROGHI E SCANDALI: LA NONNINA DI CAIAZZO UCCISA DALLO STATO
Data: Venerdì, 27 luglio @ 16:13:12 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia




Caiazzo- (di Giuseppe Sangiovanni) - Polemiche dopo la tragica fine di Concetta Della Valle-la nonnina 86enne- divorata dalle fiamme, l’altro giorno nei pressi di un casolare delle campagne caiatine- morta dopo inenarrabili sofferenze, nel centro grandi ustioni del Cardarelli di Napoli. Una morte atroce-di serie B- procurata dallo Stato, in tutti i suoi rappresentanti istituzionali. Uno Stato che- l’altra sera- con la vergognosa dichiarazione del Ministro Pecoraio Scanio- ha dimostrato di essere il vero mandante dei roghi che stanno distruggendo in questi giorni migliaia di ettari di boschi e vegetazione nel Sud Italia- uno dei quali, ha ucciso l’anziana donna caiatina. “Sappiamo chi sono i responsabili: gli stagionali della forestale-che- dopo gli incendi sono assunti per la riforestazione- ma, stiamo provvedendo, per arginare il fenomeno”- le sconcertanti parole del ministro salernitano. Uno Stato- che paga attraverso regione e provincia, dipendenti- che dovrebbero spegnere gli incendi, invece, rappresentano il primo pericolo. Alimentando fiamme e fuoco. Come dire, i piromani stanno in famiglia. La rossa Campania(notissima nel mondo per l’emergenza rifiuti) del compagno Bassolino- tiene in vita carrozzoni come parchi e comunità montane-per dispensare poltrone. Non immuni da gravi responsabilità- sulla morte atroce di Concetta Della Valle-le cosiddette istituzioni minori che, in teoria dovrebbero, salvaguardare la vita, la salute dei cittadini. E la vita- di un soggetto particolarmente debole- come l’anziana donna caiatina- non è stata mai censita- dai servizi periferici dell’Asl, dagli assistenti sociali- che verosimilmente hanno “bruciato e spento” -l’anziana donna- abbandonata al suo destino, con l’unico figlio superstite. Entrambi bisognevoli di supporto assistenziale- sfuggiti a fantomatici screening - annunciati da anni delle istituzioni preposte-“presenti” sul territorio. Morta per colpa dello “stato”. In silenzio. Per salvare la casa, l’uliveto. Chi doveva rappresentare “lo stato”-ha delegato. Finora, non si è fatto vedere- sullo sconvolgente scenario-provocato dal fuoco. Per gli altri danneggiati-identico discorso. La nonnina apparteneva alla serie B. Una famiglia umile- già provata da altra tragedia. Il dodici gennaio del 2002- morì in circostanze misteriose, Domenico, il primogenito, esperto meccanico. Anche allora- si insabbiò- tutto -troppo presto. Alcuni pregiudizi, il look trasandato- l’estrazione sociale-fecero archiviare tutto, in brevissimo tempo. Una famiglia dimenticata, sfortunata- “costretta” a firmare le clausole del contratto con la tragedia. E mano a mano, i componenti di questa famiglia, piangono. Muoiono. Continuano l'odissea senza fine contro gli dei(lo stato) e il destino. Una morte scritta, ipotecata. Non potrà avere mai pace una famiglia che non conosce pace neppure per i suoi morti. Alla lastra di marmo- che copre i resti del figlio Domenico-morto misteriosamente- si aggiungerà altra lapide-per la povera donna. Uccisa dal destino e dall’indifferenza. (27 LUGLIO 2007-16:00)





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