CASERTA, EMERGENZA NELL'EMERGENZA: COMUNQUE SIA, BUONE VACANZE
Data: Martedì, 03 luglio @ 22:24:39 CEST
Argomento: Enti e Comuni




Caserta (di Antonio Gazzillo editoriale da Radio Prima Rete) - Anche quest’anno, come del resto tutti gli anni, è giunto quel periodo in cui il maggior pensiero di tutti noi è dedicato alle vacanze o almeno, per chi non può consentirsele, a staccare la spina. In questo periodo in cui l’attività lavorativa (per chi ce l’ha) non ci assilla, costringendoci a ritmi frenetici, possiamo (forse) dedicarci un po’ di più a noi stessi e, allontanandoci dal tran tran quotidiano, liberare un po’ la mente e, finalmente, lasciarla anche pensare. Capita così, mentre siamo soli con noi stessi, di fare l’ analisi di ciò che si è fatto e di quello che si sarebbe potuto fare e si incomincia già a mettere in cantiere le cose che ci saranno da fare al rientro a casa. Ma la mente spazia su tante altre cose come ad esempio l’ambiente in cui viviamo soprattutto se messo a confronto con altre realtà che abbiamo potuto vedere e confrontare nei posti in cui siamo stati. Innanzitutto il mare della nostra Provincia di Caserta, ancora una volta, stando alle varie classifiche annuali, fra i più inquinati d’Italia (ammesso che fossimo ciechi per non constatarlo di persona). E pensare che qualcuno ebbe persino l’ardire di far affiggere dei manifesti che dicevano: ”Prendetevela con me” ! Ma anche il calvario che siamo costretti a fare per poterlo raggiungere con una viabilità da terzo mondo o da Camel Trophy aggravata dai soliti estenuanti ingorghi della Domitiana, a Castelvolturno e Mondragone, dove da anni si parla soltanto di costruire una bretella, ma poi nulla si è mai fatto. Ma anche l’Appia non scherza nel tratto compreso fra il Garigliano, Sessa Aurunca e Cascano. La sicurezza, a questo punto, diventa un optional soprattutto di notte con una illuminazione che favorisce solo uno dei maggiori business del nostro lunghissimo litorale: la prostituzione (soprattutto di colore) e lo spaccio di droga. L’ideale, per chi ha deciso di trascorrervi le vacanze, per una bella passeggiata con la famiglia. Condizioni ideali anche per i turisti che amano l’avventura ed i vari corsi di sopravvivenza, impegnati a destreggiarsi fra i numerosi scippatori in motorino. Anche la ricettività alberghiera è ai più alti livelli, favorita da un piano economico-turistico da parte delle istituzioni teso, non solo a valorizzare l’intero litorale, ma anche a creare numerosissimi posti di lavoro considerando anche l’indotto e tutto ciò che ruota intorno al mondo delle vacanze. Oro colato in altre parti del mondo, ma da noi solo un affare per il pizzo della camorra e per i costruttori amici degli amici. In compenso ci si può consolare con le tante specialità eno-gastronomiche della Provincia di Caserta come la famosissima Mozzarella di bufala, prodotto oggi ancora più unico in quanto alla Diossina come il latte e le carni del bestiame dei nostri allevamenti valorizzati ancor di più dalla Brucellosi. Non sono esenti neanche i vegetariani, visto che in molti terreni spesso si ritrova una discarica abusiva della camorra che vi ha sversato chissacchè. Ma se Sparta piange, certo Atene non ride! Infatti l’entroterra casertano non è da meno al suo litorale. Dotato di numerosissime presenze architettoniche e di siti di gran pregio artistico, oltre a luoghi di grosso interesse storico e di naturale bellezza, il solo monumento conosciuto (ahimè anche poco e male dai casertani) è la Reggia destinata però, da tempo immemore, esclusivamente ad un turismo mordi e fuggi che non lascia ricchezza sul territorio nonostante i numerosi proclami del politico di turno per l’idealizzazione di chissà quali mirabolanti progetti che possano sviluppare occupazione. Sì perché poi, questo eventuale sprovveduto turista, che malauguratamente vorrebbe restare a Caserta qualche giorno in più, che cosa fa? Chi gli dice che cosa c’è da visitare? E chi ce lo accompagna? E come trascorrerà le sue serate? Rintanato in albergo a finestre chiuse per non sentire i meravigliosi olezzi provenienti da una megadiscarica posta a un kilometro dalla sua residenza? Già perché, come se non bastasse, a martoriare ancora di più un territorio che per anni ha subito l’inquinamento nocivo delle tante cave presenti (anche qui tantissime belle parole, ma mai nulla di concreto), si è pensato bene di aggiungervi anche una bella discarica per completare l’opera di una devastazione ambientale che pagheremo per anni. Sempre che non vengano intaccate le falde acquifere con percolato, diossina e chissà quanti e quali altri veleni. Un prezzo altissimo da pagare in termini di salute pubblica e di sviluppo economico-industriale per il nostro territorio aggravato dal fatto che poi paghiamo le tasse per la nettezza urbana più alte d’Italia per restare con i cumuli d’immondizia ad invadere le nostre strade. Tutto ciò, certo, non favorisce un eventuale investitore che potrebbe aver ipotizzato di avviare una realtà economica sul nostro territorio e, le poche Aziende che sono rimaste, sono ampiamente scoraggiate dal proseguire, in quanto completamente abbandonate dalle istituzioni che non progettano nulla per stimolarne la crescita che produce ricchezza e posti di lavoro. Questa è purtroppo (ci piaccia o no) l’amara (ma reale) cartolina della Provincia di Caserta. E non la si cambia con un viaggio in America o in Russia, non si modifica organizzando Feste (anche perché non c’è nulla da festeggiare), Convegni, Manifestazioni e Spettacoli di vario genere, né con un cartellone pubblicitario, né buttando via soldi a destra e a manca come se vivessimo nell’opulenza. Se non ci si lava, si potrà indossare l’abito più bello del mondo, ma si finirà sempre per puzzare. E’ inutile cercar di accendere i riflettori su Caserta. E’ inutile invitare a casa mia un ospite, se poi l’ambiente in cui lo accolgo, non è quanto meno decoroso. Sarebbe anzi più opportuno spegnere le luci e lavorare al buio, ma seriamente ed in umiltà per cercare di pulire il più possibile per creare, con quel poco che abbiamo e senza sprechi, un ambiente più accettabile che sia specchio di onestà e dignità per tutti. E’ facile! Perché è ciò che avviene quotidianamente in tutte la famiglie dove i figli apprezzano, rispettano ed ammirano il padre perché vedono, che sacrificando le proprie ambizioni personali, lavora duramente per lo sviluppo ed il benessere della propria famiglia. (3 luglio 2007-22:24)





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