*CAMPANIA: UN VIAGGIO TRA IMMONDIZIA E RISCHI MALATTIE*
Data: Lunedì, 25 giugno @ 09:41:07 CEST
Argomento: Ambiente




Giugliano in Campania - (di Toni Mira da Avvenire del 22 giugno 2007) - Venerdì notte, malgrado il grande caldo, gli abitanti di Giugliano, grosso centro del nord napoletano, hanno dovuto tenere le finestre chiuse, mettendo stracci e asciugamani bagnati. C'era nell'aria un denso e acre fumo nero. Bruciavano rifiuti tossici negli "inceneritori della camorra". Sostanze pericolosissime, difficili da spegnere. Al punto che i getti d'acqua dei vigili del fuoco coloravano le fiamme di un inquietante azzurro. Un rischio sanitario altissimo. Una scena che si è ripetuta martedì notte. Siamo in quello che la prestigiosa rivista scientifica The Lancet definì nel settembre 2004 il "triangolo della morte", denunciando l'altissimo tasso di tumori. Da allora molte sono state le ricerche dei maggiori istituti pubblici italiani. L'ultima, finanziata dal Dipartimento della Protezione civile ed elaborata da Oms, Istituto Superiore di Sanità, Cnr, Osservatorio epidemiologico e Arpa della Campania, risale allo scorso aprile. Nelle conclusioni si legge: «Lo studio di correlazione conferma l'ipotesi che eccessi di mortalità e di malformazioni tendano a concentrarsi nelle zone dove è più intensa la presenza di siti conosciuti di smaltimento dei rifiuti». Discariche abusive, quelle gestite dalla camorra che proprio in qui ha inventato il grande affare delle "ecomafie". Completo controllo del territorio da parte dei clan e totale assenza di quello delle istituzioni, dalla regione ai comuni. C'è dunque poco da stupirsi dei drammatici dati della mortalità in questa zona. Già nel 2004 i ricercatori dell'Iss, coordinati da Pietro Comba denunciavano «l'esistenza di un'anomalia nello stato di salute della popolazione residente nei comuni dell'area Nord-Est della provincia di Napoli e Sud-Ovest della provincia di Caserta, dove è maggiore la presenza di pratiche illegali di smaltimento e incenerimento di rifiuti solidi urbani e pericolosi». In questa area (24 comuni) «la mortalità per tutte le cause è risultata in eccesso per gli uomini nel 19% dei comuni della provincia di Caserta e nel 43% dei comuni della provincia di Napoli; per le donne nel 23% dei comuni casertani e nel 47% di quelli napoletani». Nello specifico nella popolazione maschile di Giugliano si assiste all'aumento del 7% della mortalità tumorale rispetto alla media regionale, con picchi del +21% nel caso dei tumori a trachea, bronchi e polmoni e addirittura del +30% per quelli alla vescica. Proprio quelli legati all'inquinamento ambientale. Non va meglio a Qualiano con un 11% in più per il totale dei tumori maschili e a Villaricca con un +6%. Drammi che colpiscono anche le donne: sempre a Giugliano per il tumore alla pleura 9 casi invece dei 2 attesi; a Qualiano 13 tumori all'utero invece di 8, a Villaricca 20 tumori al polmone invece di 11. Ecco le conclusioni: «Le zone a maggior rischio identificate negli studi sulla mortalità e sulle malformazioni congenite in buona parte si sovrappongono e sono interessate dalla presenza di discariche e siti di abbandono incontrollato di rifiuti». Dopo tre anni la ricerca si è ampliata a tutti i 196 comuni delle due province. Con maggiori approfondimenti. «Sono state rilevate numerose associazioni positive e statisticamente significative (cioè non imputabili al caso) fra salute e rifiuti». E si spiega: «Trend di rischio in aumento al passaggio da una delle cinque classi di rischio a quella superiore sono stati osservati per mortalità generale (1%, uomini e donne), tumore del polmone (2% uomini), tumore del fegato (4% uomini, 7% donne), tumore allo stomaco (5% uomini), malformazioni congenite del sistema nervoso (8%) e dell'apparato uro-genitale (14%)». Con una netta differenza, nel totale dei 196 comuni, tra quelli più a rischio (otto del "triangolo della morte") e quelli poco o non esposti (un centinaio). Ad esempio la mortalità generale nei comuni più a rischio (Acerra, Aversa, Bacoli, Caivano, Castel Volturno, Giugliano, Marcianise e Villa Literno) è 9% in eccesso rispetto agli altri per gli uomini e 1 2% in più per le donne. Dati che crescono anche per singole cause. Così per il tumore del fegato, sempre in questi otto comuni, l'eccesso di rischio è del 19% per gli uomini e addirittura del 29% per le donne. Stesso discorso per le malformazioni congenite che nel gruppo dei comuni più inquinati fa segnalare un eccesso di rischio tra l'83 e l'84% rispetto ai comuni meno esposti. E non si tratta solo di tumori. La ricerca segnala anche le malattie del sistema cardiocircolatorio (eccessi del 2% negli uomini e del 3% nelle donne), disturbi circolatori dell'encefalo (5% e 7%), malattie dell'apparato digerente (4% e 5%), cirrosi epatica (7% e 8%), diabete nelle donne (4%).





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