ESTATE A CASERTA, BAIA DOMIZIA? PER AMBROSELLI E' UN DORMITORIO
Data: Domenica, 24 giugno @ 10:08:05 CEST
Argomento: Turismo




Baia Domizia (Caserta) - (di Pietro Falco) - «In quarant'anni Baia Domizia, che aveva tutte le potenzialità per diventare una località di punta del turismo balneare del Mezzogiorno, ha fatto solo passi indietro. Le ragioni sono molteplici. Ma a monte di tutte ce n'è una, in particolare: in questo lasso di tempo, non si è riusciti a creare una mentalità, una cultura turistica. E il sintomo più eloquente è che sul territorio non esistono figure di manager del settore: il lavoro in campo turistico è visto come una prospettiva poco più che occasionale, in attesa di trovare la classica sistemazione. Altrove invece, come in Romagna, le figure professionali per il settore sono ricercatissime e vengono formate con estrema cura». Il giudizio è di Cosma Ambroselli, docente di Tecnica dei servizi turistici negli istituti alberghieri, e tra i più profondi conoscitori della cittadina del litorale, essendo stato per 16 anni direttore del Park Hotel e per 5 del Marina. «Baia - spiega Ambroselli - può vantare un eccellente tessuto urbanistico e strutture ricettive di prim'ordine (alberghi, camping e villaggi), che negli anni '70 le hanno consentito di attirare un vero turismo d'elite». Ma dopo il terremoto dell'80, la situazione è progressivamente involuta. «Anche perché - afferma il manager - nessuno è stato in grado di articolare una seria strategia per il rilancio. Praticamente, si è tirato a campare, badando esclusivamente all'ordinaria amministrazione: si può dire, anzi, che il Comune di Sessa Aurunca e quello di Cellole abbiano trattato Baia Domizia alla stregua di una qualsiasi frazione, preoccupandosi della buca nel-l'asfalto, del palo della luce o dei fondi per la sagra. Ma è mancato completamente il progetto. Provi, ad esempio, a chiedere agli uffici dei due Comuni se possiedono dati certi sulle presenze stagionali, sulla loro tipologia e provenienza: non le sapranno dire nulla. Eppure si tratta di dati che rappresentano uno strumento di conoscenza fondamentale per intervenire con efficacia». Oggi il flusso dei turisti stranieri, da aprile a settembre, è abbastanza consistente. «Ma in realtà - osserva Ambroselli - considerano la località come una sorta di dormitorio: escono dall'albergo la mattina presto e tornano per cena. Sul territorio lasciano poco o nulla. Perché ormai Baia viene ‘venduta' da agenzie di viaggi della zona di Sorrento come sede alternativa di pernottamento a basso costo». Per il manager, è possibile ancora invertire la tendenza, «anche se è assurdo attendersi miracoli in poco tempo». L'obiettivo resta quello di riuscire a destagionalizzare. Ambroselli suggerisce due diversi livelli d'intervento: «Da un lato - dice - è necessario agire sulle infrastrutture, per realizzare nuovi volani: un porticciolo turistico, un campo da golf, un centro congressi e magari nuove strutture ricettive, dotate di adeguate sale convegni, risultano imprescindibili, anche se esistono vincoli di natura urbanistica ed ambientale che potrebbero risultare di ostacolo. Dall'altro, occorrerebbe dar vita ad un consorzio per programmare e gestire iniziative, grandi eventi, in grado di rivitalizzare i periodi morti. Credo che la Provincia dovrebbe farsi carico di assumerne la guida, per rilanciare definitivamente quella che continua a rappresentare una risorsa fondamentale di Terra di Lavoro». (dal Corriere del Mezzogiorno di Domenica 24 Giugno 2007)





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