RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI, LE IMPRESE SI ORGANIZZANO: ESITO CONVEGNO
Data: Mercoledì, 30 maggio @ 08:24:22 CEST
Argomento: Economia




Caserta - Con l’entrata in vigore del Dlgs n.151/2005 è venuto alla luce un chiaro interesse per i cosiddetti rifiuti elettronici (Raee). Gli esperti del settore hanno cominciato a guardare più da vicino e con notevole motivazione al problema, peraltro già all’attenzione degli Stati europei e del mondo industriale più avanzato. Del resto, con le problematiche in materia di rifiuti che già affliggono la nostra regione, pensare che si sversino nei nostri territori anche i rifiuti Raee può apparire addirittura pleonastico. Eppure il problema esiste, anche se – pure va detto - sul territorio provinciale già esistono piccoli impianti di smaltimento di detti rifiuti. Si tratta, magari di impianti che trattano solo il settore dei tubi catodici, e che con l’entrata in vigore del decreto legislativo 151/2005 (in vista dell'emanazione dei decreti attuativi da parte dei ministeri competenti), gli stessi non potranno far fronte alla enorme massa di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche che le case produttrici si troveranno a dover smaltire o riciclare. L’argomento è stato affrontato nel corso di un convegno che si è svolto presso Confindustria Caserta, cui hanno partecipato, introdotti dal consigliere incaricato Ferdinando Petrella, l’ ingegnere Giuseppe D'Occhio (segretario generale dell'Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno), il professore Vincenzo Pepe (ordinario di Diritto Ambientale presso la Seconda Università degli Studi di Napoli) e l’avvocato Luigi Del Rosso (assessore comunale all’Ambiente della città capoluogo). Il cosiddetto decreto Raee recepisce, nemmeno a ricordarlo, una serie di direttive europee emanate in materia. Esso prevede che al momento della vendita di un prodotto nuovo i produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche si facciano carico di recuperare un prodotto usato o un rifiuto equivalente. I produttori, insomma, tramite i distributori si devono attivare per garantire la raccolta e il trattamento delle apparecchiature obsolete sostituite. I costi di questa operazione sono a carico del produttore, a partire dalla consegna preso un centro di raccolta separata o presso il magazzino di un distributore. Il produttore si deve far carico anche di un corretto trattamento delle apparecchiature raccolte. Ne consegue che trattare rifiuti Raee in un solo impianto di grossa entità può essere non solo economico ed utile, ma anche rispettoso delle esigenze ambientali. In questo senso bisognerà velocemente attrezzarsi – magari attraverso l’istituzione di sistemi collettivi di gestione Raee – interessando la problematica grandi e piccoli elettrodomestici, apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, strumenti elettrici e elettronici, giocattoli, apparecchiature mediche, strumenti di monitoraggio e distributori automatici. (30 maggio 2007-08:23)





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