CASERTA, BENI CONFISCATI A CLAN: DIVENTERANNO FATTORIE E CENTRI PER GIOVANI
Data: Sabato, 19 maggio @ 09:23:45 CEST
Argomento: Cronaca




– Dodici beni confiscati in otto comuni della provincia di Caserta – tra cui un immobile del boss Francesco Schiavone detto «Sandokan» che, con un intervento di 160 mila euro, diventerà un centro di aggregazione giovanile – verranno riutilizzati a scopo sociale nell’ambito di una convenzione operativa sottoscritta tra ministero dell’Interno, Regione, il prefetto di Caserta Maria Elena Stasi e le amministrazioni comunali interessate. La sottoscrizione è avvenuta ieri presso la sede della Regione Campania alla presenza del viceministro dell’Interno Marco Minniti, del Governatore Antonio Bassolino ed anche dei prefetti di Napoli e Salerno per i comuni di competenza. Il presidente Bassolino ha sottolineato che saranno investiti nel progetto denominato «Nuovi percorsi Politiche integrate di sicurezza» quasi cinque milioni di euro derivanti da fondi del Viminale (4,5 milioni) e campani (400mila euro) per il recupero e la riqualificazione di complessivi diciotto beni confiscati alla camorra: 12 nel Casertano, 4 a Napoli e 2 in provincia di Salerno. Oltre al comune di Casal di Principe, sono interessate le amministrazioni di Castel Volturno, Teano, Mondragone, Sessa Aurunca, Pignataro Maggiore, San Tammaro e San Cipriano D’Aversa. In particolare, a Castel Volturno, nella tenuta agricola confiscata al clan Zaza, è prevista la nascita di una fattoria didattica; a Teano sorgerà invece un campo sportivo polivalente. Tre i finanziamenti al comune di Pignataro Maggiore: serviranno sia a realizzare una fattoria di prodotti tipici che, nel valorizzare la filiera produttiva del pomodoro, sarà funzionale all’inserimento di tossicodipendenti presenti sul terreno; una fattoria didattica funzionale all’inserimento di extracomunitari nel sistema lavorativo della provincia di Caserta e una casa famiglia per minori con deficit psico-neurologici e soggetti svantaggiati. Quest’ultima sorgerà in un immobile confiscato al boss Ligato, mentre gli altri due su terreni di oltre cento moggia appartenuti alle famiglie Nuvoletta e Simonelli. «Utilizzeremo al meglio questi beni - ha aggiunto il Governatore - destinando diverse risorse, sia fondi europei con l’1,5% del nuovo programma 2007-2013, sia fondi Pon (Programma Operativo Nazionale) in accordo col ministero dell’Interno. Bassolino ha poi annunciato che la Regione sta lavorando all'organizzazione di una rete di distribuzione delle merci e dei prodotti realizzati con beni confiscati, con la nascita della bottega della legalità nel palazzo della giunta regionale. «La possibilità di concentrare risorse anche investigative sul sequestro e la confisca dei beni delle mafie – ha affermato Minniti – è un punto strategico nella lotta contro la criminalità organizzata.Significa colpirla al cuore e, facendo diventare questi beni di uso pubblico, dando un segnale simbolico e forte che ha impatto sulla comunità». Un’anticipazione della sottoscrizione di ieri c’era stata proprio a Caserta nel novembre dello scorso anno, in occasione del quarto appuntamento del ciclo sulle Politiche Integrate di Sicurezza (Polis), tenutosi presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Nel corso del simposio si parlò anche dell’esigenza di un nuovo organismo a sostituzione dell’Agenzia del Demanio. Sul fronte dei beni confiscati – circa 700 in Campania, di cui 200 in provincia di Caserta – l’assessore al ramo Andrea Abbamonte sottolineò la necessità di un organismo più snello e agile dell’attuale Agenzia del Demanio «della quale spesso si è ostaggio». (19 maggio 2007-09:23 da Il Mattino)





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