*************LETTERE, OPINIONI E COMMENTI (211)***********
Data: Venerdì, 11 maggio @ 11:16:41 CEST
Argomento: Lettere in Redazione




Silenzio assordante del deputato Lorenzo Diana su arresto Brancaccio
Sono passati tre giorni dall'arresto del consigliere diessino Angelo Brancaccio ed il 'moralizzatore' onorevole Lorenzo Diana, non ha ancora detto la sua. In altri casi, il paladino della legalità di San Cipriano d'Aversa ha fatto sentire la sua voce nel giro di pochi minuti...
(C7)

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Medium version di F.Caruso


Sull’arresto di Angelo Brancaccio

Repubblica Napoli battezza Brancaccio “il compagno B”. Viene alla memoria il compagno G. Primo Greganti lavorava per il partito, facendo cassaforte un po’ ovunque. Brancaccio?

Si puntualizza molto sugli sms hard. Poi si scopre che, alla fine, anche le squillo cercavano un lavoro. Tutti così gli elettori: “Onoré, voglio ‘a fatica!”.

Desaparecidos i brancacciani dell’amministrazione provinciale. Però non dovevano mancare: verso l’Aversano (anche verso Orta?) sarebbero state indirizzate molte commesse. Solo cattiverie?

Forse solo cattiverie anche quelle che riferiscono di (prossimi?) approfondimenti nei confronti di tutti gli incarichi affidati nel Comune di Orta di Atella all’epoca delle due sindacature Brancaccio. Comprenderebbero anche cognomi “eccellenti”.

Si sono placate le fotolenzuolate dei quotidiani locali, fatte a botta di scatti da campagna elettorale. Quando Brancaccio era ovunque e i suoi mille uffici-stampa padroneggiavano la scena.


Sulle dimissioni “strillate” di Nicodemo Petteruti

L’etica imporrebbe di non enfatizzare. Invece, una giovane redattrice quasi raggiunge l'orgasmo per il pathos cittadino pro sindaco.

All’interno di una domanda fatta al prefetto Paolino Maddaloni scopriamo che il rimpasto pre-Petteruti bis nascerà dalle esigenze del prossimo Prg. Una notizia-bomba che meritava una paginata.

Sempre lì scopriamo anche che Gianfranco Alois sarebbe messo alla porta, liquidato dal rimpasto. Altra notizia-bomba dimenticata. E probabile “guerra per bande”.

Cittadini innamorati di Petteruti: non sono quantificati, ovviamente. Non se ne fanno nomi e cognomi ma germogliano sulle pagine dei quotidiani più diffusi. Partoriti sulle onde di un telefono cellulare fatto di fuoco, nella serata di mercoledì, tra il centro storico e le redazioni.

Cittadini “cassati”: quelli che hanno firmato con nome e cognome, questa volta veramente numerosi, una lunga lettera nata tra i “cattolici impegnati nogariani” delusi dal sindaco. Sui giornali non ce n’è traccia.







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