MONDRAGONE (CASERTA): CRIMINALE ALBANESE OMICIDA IN GRECIA CAPOBANDA RAPINATORI
Data: Giovedì, 10 maggio @ 08:22:09 CEST
Argomento: Cronaca




Il capo della banda era un albanese, peraltro ricercato a livello internazionale perché accusato di un omicidio commesso in Grecia. Era lui, Futim Rusi, 28 anni, a reggere le fila di una banda composta - oltre che dall’albanese, da nove italiani e tre rumeni (tra cui tre donne) - sgominata dai carabinieri di Mondragone nell’ambito di un’inchiesta sull’asse Campania-Lazio. I protagonisti, secondo l’accusa, avrebbero commesso una serie di rapine e di furti tra la provincia di Caserta ed alcune zone di Roma. Gli investigatori l'hanno definita la «banda del taxi» perché gli autori dei singoli colpi utilizzavano, a turno, per i trasferimenti nel Lazio, il taxi di Alessio Cugini, romano, 41 anni, arrestato insieme con altre 11 persone mentre un'altra è ancora ricercata. La banda rapinava coppiette, anziani, automobilisti, metteva a segno furti in abitazioni, istituti pubblici, spesso anche indossando uniformi delle forze dell'ordine, minacciando le vittime con le armi. Le indagini sono state avviate, lo scorso ottobre, dopo la rapina ad una coppia di coniugi del luogo, al quale fu sottratta l'auto e un telefonino. Al «tassinaro» romano, secondo quanto si è appreso, venivano riconosciuti, per ogni rapina, dai cento ai cinquecento euro, a seconda del bottino. La banda, che utilizzava curiosi nomignoli durante le conversazioni telefoniche intercettate (da «Antonio Piecoro» a «Ovidio»; da «Botta n’Cap», a «Mammina» fino a «Chuck Norris»), basava la propria attività sulle rapine a mano armata estendendo le proprie attività in tutta la provincia di Caserta fino a quella di Roma. L’inchiesta ha avuto avvio da un’indagine condotta dai carabinieri di Cerinola e in particolare da una rapina commessa ai danni di un militare nel maggio dello scorso anno. In quell’occasione, i banditi - con il volto coperto da passamontagna ed armati di una pistola e di un coltello – rapinarono al malcapitato un cellulare usato successivamente dalla banda con una scheda telefonica intestata ad una donna pregiudicata componente del gruppo. Una «disattenzione» costata cara alla gang italo-rumena finita nella rete dei carabinieri. Oltre a Rusi Festim, capo della banda, in manette sono finiti Ovidiu Ardelenau, Pasquale e Gianluca Cerali; Mario Ciriglio, Guido Ciriello, Maria Badea, Enzo D’Alterio, Alessio Cugini, Emanuele Merenda, Michela Piscitiello e Valentina Stefan. Tra le figure di spicco del mini-clan, c’è il gestore del centro «Western Union» di Pescopagano di Mondragone Mario Ciriglio Mario, ricettatore, di qualsiasi provento dei reati compiuti dall’organizzazione, prediligendo soprattutto materiale elettronico. La tipologia dei reati compiuti dagli arrestati si concretizzava soprattutto in rapine a mano armata e furti di veicoli compiuti con particolare efferatezza ed indole criminale, che sfociavano spesso in gravi danni fisici e morali nei confronti delle vittime. Il gruppo operante nel Nord-Est romano era sotto la guida Ardeleanu e composto da numerosi suoi concittadini abili nel realizzare furti in appartamenti ed istituti pubblici. (da Il mattino del 10 maggio 2007)





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=11156