BORRELL A CASERTA: INTERVENTO DI MANERO SU RADICI CRISTIANE IN EUROPA
Data: Lunedì, 26 marzo @ 14:39:55 CEST
Argomento: Politica


Riceviamo e pubblichiamo dal responsabile del sito di Manero



Caro direttore di Casertasette, considerato i rapporti di interscambio tra il tuo sito ed il mio che ha ambizioni molto più modeste, perché finalizzato ad una schiera molta ristretta di amici, mi permetto di rivolgerti alcune considerazioni sulla visita a Caserta del presidente del parlamento europeo Josep Borrell Fontelles, un personaggio politico spagnolo, aderente al PSC (partito socialista catalano), partito membro del PSOE (e dunque del Partito socialista europeo), voluta dall’attuale amministrazione provinciale subito dopo il convegno sullo sviluppo della nostra provincia. Le considerazioni scaturiscono proprio dalle recenti dichiarazioni di Papa Benedetto XVI in merito alla ruolo dell’Europa e delle sue radici cristiane, domande a cui non volle rispondere il politico portoghese liquidando una mia domanda in merito con la risposta: "Il problema è sorpasso (sorpassato) perché anche la chiesa è concorde a non citare nella costituzione le radici cattoliche, assicurazioni le ho avute dal cardinale Ruini.” Non si espresse sull’altro quesito: il perché in coincidenza con la sua venuta a Caserta l’unico Parlamentare europeo di questa provincia l’on. Riccardo Ventre di F.I. non era presente al dibattito che aveva avuto con gli studenti al teatro Comunale il 19 novembre dello scorso anno. Il Presidente Borrell, inoltre, sul sollecitazione del Presidente della provincia promise che sarebbe ritornato tra gli studenti a Caserta, dimenticando di dire che di li a qualche mese avrebbe lasciato l’incarico ad un collega tedesco. Ebbene, a distanza di pochi mesi, la questione delle radici cattoliche dell’Europa l’ha riproposta proprio sua santità il Papa nel parlare ai vescovi in occasione dei cinquanta anni dei Trattati. Benedetto XVI ha evidenziato come l’Europa sembra voler negare la propria identità, "si inseriscono tendenze e correnti laicistiche e relativistiche, si finisce per negare ai cristiani il diritto stesso di intervenire come tali nel dibattito pubblico o, per lo meno, se ne squalifica il contributo con l'accusa di voler tutelare ingiustificati privilegi". Nel parlare di quella parte d’Europa compiuta ha osservato ancora Il Papa "è sempre più avvertita l'esigenza di stabilire un sano equilibrio fra dimensione economica e sociale, attraverso politiche capaci di produrre ricchezza e di incrementare la competitività, senza trascurare le legittime attese dei poveri e degli emarginati". Poi concludendo il suo intervento ha sottolineato come: Dimenticando i "valori" e il cristianesimo l'Europa rischia una ''apostasia da se stessa, prima ancora che da Dio", invitando a non trascurare il cristianesimo nella "costruzione della casa comune europea". Una secca smentita al socialista laico Borrell. Una soddisfazione per un modesta cronista che sperava di non essere liquidato con un certa avventatezza. Ed infine una modesta riflessione. Il cattolicissimo Alessandro De Franciscis e la sua giunta, non poteva, mettere da parte la tracotanza di un’amministrazione che pensa di far meglio degli altri e che alla fine va raccattando solo falsi profeti per farsi propaganda? Cordialità Manero





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