*AMBIENTE: REPUBBLICA FA I NOMI DI TUTTI TRANNE DEI POLITICI-CAVAIOLI*
Data: Domenica, 18 marzo @ 20:58:52 CET
Argomento: Ambiente


Caserta - Venerdi 16 marzo, nell'edizione napoletana de 'la Repubblica' un ampio spazio di una pagina è dedicata al 'caso' cave. Alcuni attenti lettori ci segnalano che proprio nell'articolo di Antonio Corbo vedi qui, sempre preciso nel fornire nomi sia a Destra che a Manca, si dimentica (volutamente?) di fare quelli dei proprietari di cave, nonchè politici citati senza più precisi riferimenti. Insomma, un articolo che ha lasciato il lettore non troppo contento. Eppure non sembra che il Garante ha dato l'altolà, oltre che sulle notizie sulla sfera sessuale, anche per la sfera personale 'cavaiola'.



(da: La Repubblica di venerdi 16 marzo 2007 - Antonio Corbo)
Donato Ceglie è il primo magistrato italiano che abbia intuito le insidie delle ecomafìe. Con il procuratore aggiunto Paolo Albano ha condotto inchieste inedite, spesso scomode, con centinaia di indagati e forti resistenze. Oggi è coordinatore dell'Osservatorio nazionale sui crimini ambientali. Prepara uno studio perintrodurre nuovi reati nel codice. «Le cave ci sono, è possibile far rinascere montagne. Forse non c'è interesse. Basta trovare un fosso e sversare. Così come non c'èvogliadi raccolta differenziata. L'emergenzaa molti conviene, purtroppo». Ciiique cave pronte, dunque. Potrebbero tamponare in parte l'emergenza, ora che in Campania è così difficile trovare discariche senza che esplodano rivolte. E contestata quella di Savignano, quasi calicellataDugenta. MaCeglienondice altro. Le cinque cave sono al centro di un'inchiesta con nove arresti, tra proprietari e funzionari del Genio Civile, «controllori e controllati», ha insistito il pm nelle sue ordinanze. Operazione Olimpo. Sono tra San Clemente e Maddaloni. Indicate come Luserta, Juliano, Ajitonucci, Franca, D'Agostino. Altre dieci tra Castelvolturno, Mondragone, Falciano del Massico. Sono affidateincustodia giudiziaria al prefetto Paolino Maddaloni, salvi quindi cento posti di lavoro. Tocca al Commissariatoperlabonificachiedereildissequestro e metterle in sicurezza. L'ha fatto? «Finora no». E molto probabile che sia invitato in Procura e ascoltato il commissario, cangelo Cesarano, Secondo i magistrati di Santa Maria possono ospitare migliaia di tonnellate di' rifiuti inerti”. Quindi i 4,5 milioni di ecoballe. Ma si scopre, nella relazione di Bertolaso al Senato, che sono «prodotti imperfetti« di sei impianti di cdrchefunzionanu male. «Possono i rifiuti se trattati correttamente far rinascere le nostre montagne sfregiate», si augurano in ProcuraAlbano e Ceglie. Anche il Riesame ha dato immagini dolenti: «Scomparsa dolosa delle montagne casertane dovuta all'attività dei cavaioli». Si rincorrono strane voci in quella che nelle carte giudiziarie è indicata come la “Lobby delle cave”. Un business che non affascina solo la camorra. Alcune quote sono collegate a nomi di politici di vertice della provincia, altre a insospettabili e lungimiranti titolari che se ne sarebbero liberati prima deisequestri. La tesi della Procura, ricorrente nelle inchieste di Albano e Ceglie, identifica. Quello dei rifiuti speciali è un altro mistero goffo dell'ecomafia. Si sono lanciati anche ivescovipercontestareprogetti di impianti moderni e sicuri, ma c'è un velo di pavido silenzio sui traffici dei dan. «Visti dall'elicottero certi territori sono martoriati. Ma l'azione giudiziaria clic in questa Procura è molto intensa non basta» Albano e Ceglie sono stati già ascoltati dalle commissioni parlamentari, li inviterà quanto primail diessino Roberto Barbieriche presiedelaBica mneraled'inchiestasul ciclo dei rifiuti, subentrato a Paolo Russo di Forza Italia. La sua ha giàprodotto documenti peralmeno tre filoni investigativi alla Procura di Napoli. Non è finita, ma i pm casertani avvertono: La magistratura fa quello che può». Dalla politica si aspettano di più. (18 marzo 2007-20:54)





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