Nella foto, Fortunato Brosco (Casertasette.com)
Gaeta (Latina) - Sono fissate per domani mattina, all'ospedale
di Gaeta, le autopsie di Fortunato Brosco, della convivente Maria
Pandullo e della figlia undicenne della donna, morti ieri al
porto di Formia dopo che l'uomo, secondo una ricostruzione fatta
dagli inquirenti, si sarebbe lanciato in acqua con l'automobile
nella quale viaggiavano.
Brosco, 48 anni, sembra avesse problemi di lavoro e al
culmine di una lite avrebbe deciso di lanciarsi in mare con la
Peugeot 807 sulla quale, da Roccamonfina (Caserta), era arrivato
a Formia per una passeggiata domenicale. La donna, 41 anni,
originaria di Rho (Milano), viveva con lui da qualche tempo e la
loro relazione era nata quando l'uomo aveva lavorato a Milano.
Maria Pandullo aveva portato con se' anche la figlia di 11 anni.
E' stato confermato che Fortunato Brosco alcuni anni fa aveva
perso la figlia, anche lei di 11 anni, nell'incendio della sua
abitazione.
A raccontare i particolari della travagliata vita dell'uomo,
il quale aveva anche piccoli precedenti, e' stato un conoscente
residente a Formia ma originario di Roccamonfina. L'uomo, Mario
Martuccelli, ieri sera al porto ha fornito una serie di
indicazioni agli uomini del commissariato di polizia diretti dal
vicequestore Alessandro Tocco, che hanno consentito di
ricostruire la difficile situazione di Brosco.
L'ipotesi della Procura - al caso lavora il sostituto
procuratore Giancarlo Ciani - e' quella di un omicidio-suicidio:
''Allo stato dei fatti - ha detto il magistrato - e' altamente
improbabile che l'auto sia caduta in mare
accidentalmente''. (26 febbraio 2007-14:40)