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UN CASO WELBY PER IL TERRITORIO, CERRITO: STACCHIAMO LA SPINA AL SUD


(di Gaetano Cwerrito) - Il caso Welby, un caso umano dai risvolti drammatici, una sofferenza lunga e atroce non più sopportabile, tanto da indurre il povero Welby a chiedere di staccargli la spina di una non vita. Inverosimilmente la stessa cosa accade al nostro Sud dichiara il conduttore del programma de “L’altra Italia”, Gaetano Cerrito, che proporrà prossimamente la tematica “Dopo Welby: stacchiamo la spina al Sud”, dove si affronterà la dibattuta Questione Meridionale. “Credo che sia quanto mai importante "staccare la spina al sud", visto che non si riesce a trovare una soluzione definita e definitiva per la Questione Meridionale da sempre disattesa.” Ha soggiunto l’anchorman della trasmissione, sempre molto attento alle problematiche sociali. “Ritengo,” continua Cerrito “che il tempo sia ormai scaduto, il malato è in un coma quasi irreversibile. La gente è stanca ed incupita dalle continue corse ad ostacoli che non finiscono mai. I giovani ingrossano sempre più le aree di parcheggio, i meno giovani sono allo sbando, spesso costretti a vivere una vita di stenti, di sacrifici, inauditi, unitamente alle loro famiglie. Credo fermamente non si possa più sopportare il peso di un mancato riscatto economico, sociale, ambientale e culturale. “Io dico” afferma Cerrito che “L’Altra Italia” vive un momento di grande drammaticità sociale anche se il mio sforzo e quello di altri cittadini e rappresentanti istituzionali in trincea è quello di fare emergere le positività, che indiscutibilmente ci sono nel nostro Mezzogiorno come è vero anche che le stesse positività sono accerchiate da tutta una serie di lacci e laccioli e da un sistema farraginoso collegato ad un ginepraio di leggi e leggine, (vedi Francia e Germania) che nulla hanno a che vedere con un Stato moderno e funzionale che voglia essere vicino al cittadino e non aggredire il cittadino viaggiando al passo con i tempi. Avverto ancora una volta forte e prorompente la necessità di lanciare un messaggio alle istituzioni, alla politica, perché si faccia presto e bene nel cambiare le regole del gioco. Il Sud ha bisogno del Nord, ma anche il Nord ha bisogno del Sud e non ci potrà mai essere una Italia forte e vincente nel mondo se la forbice sociale che divide le due Italia sarà sempre così accentuata. “Ritengo,” soggiunge ancora Cerrito, “che il filo di speranza che ci rimane debba essere urgentemente irrobustito. La mia ricetta è quella di una visione completamente capovolta, bisogna a mio avviso, debellare le logiche aberranti di carattere clientelare, fare emergere in maniera dirompente tutto il positivo di questa “Altra Italia” stando accanto ad uomini e donne che lavorano, lottano e soffrono quotidianamente per un domani migliore. Uno Stato, insomma, che cammini al passo con i tempi tirandoci fuori dalle sperequazioni sempre più forti tra il Nord ed il Sud del paese perché non si debba più vivere in due Italia. Non a caso il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel suo discorso di fine anno agli italiani, ha detto due cose che Gaetano Cerrito propone da una vita: “Premiare il merito e offrire pari opportunità”. “Sono convinto purtroppo,” conclude Cerrito, “che questo sud rimarrà crocifisso come Cristo sulla croce e che le mie rimarranno parole al vento. Ecco perché come ho dichiarato fin dall’inizio bisogna staccare la spina, a questo Sud e per dargli una morte indolore, sediamolo prima!” (4 genaio 2007-17:00)

 
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