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*NORDIO: LA GIUSTIZIA OGGI? ELEFANTIACA E COLPISCE 'A CASO'*


Una "giustizia inefficiente perché lenta ed elefantiaca" e che "colpisce a caso". Che sconta soprattutto "due paradossi: è facile andare in prigione con la custodia quando si è presunti innocenti, ed è facile uscirne quando si è condannati, ovvero quando si è colpevoli conclamati". E' la sconfortante analisi sui problemi dell'amministrazione della giustizia in Italia di Carlo Nordio, pm di Venezia e nella scorsa legislatura presidente della Commissione per la riforma del codice penale. Nordio, a Napoli, nella prima Conferenza regionale sulle politiche integrate di sicurezza, si è soffermato sulla lentezza della giustizia che, condizionata da un sistema farraginoso, preferisce "colpire subito con ordini di custodia cautelare, una pena rapida e tutto sommato iniqua per la presunzione di innocenza dell'indagato, piuttosto che punire a distanza magari di 15 anni dal fatto, quando il condannato è ormai una persona diversa". Nordio ha parlato di "patologica lunghezza dei processi" e di una "sproporzione tra i mezzi modesti e i fini immensi" che si propone l'ordinamento. Tra i problemi indicati vi è la obbligatorietà dell'azione penale che non è attuabile nel sistema processuale accusatorio che abbiamo adottato nel 1989 e che finisce per diventare "più che discrezionale, arbitraria". Le garanzie introdotte negli ultimi anni "andavano bene nel sistema inquisitorio non in quello accusatorio" per il quale è inoltre "inconcepibile con i tre gradi di giudizio. Secondo Nordio "dovremmo ridurre i fini, introducendo la discrezionalità dell'azione penale e la depenalizzazione di molti reati". (12 dicembre 2006-14:47)

 
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