(Comunicato di: Pio Del Gaudio, Consigliere comunale di An) - Il dibattito sviluppatosi nello scorso Consiglio Comunale in relazione al PARCO URBANO dei Monti Tifatini, mi auguro venga colto dalle forze intellettuali e politiche della nostra citta’ per riflettere serenamente su quello che vuole o deve essere lo sviluppo urbanistico del nostro territorio. Una proposta deliberativa colpevolmente e superficialmente posta alla ribalta dell’Assise del capoluogo con l’unico intento di racimolare qualche migliaio di euro di finanziamenti regionali, ha avuto, ritengo, l’INCONSAPEVOLE merito di riaprire una questione che sembrava quasi dimenticata. Un deliberato che nulla aveva di urrbanistico , tra l’altro presentato e relazionato INSPIEGABILMENTE dal super Assessore all’ecologia, ha consentito di aprire un pentolone, un volcano che dormiva e che adesso ritengo debba essere lasciato eruttare. In campagna elettorale in tanti, forse troppi, hanno parlato di ambiente , di verde pubblico di Macrico. Sono state fatte promesse di vario tipo. Oggi la proposta dell’Istituzione di un Parco Ubano che la Cdl , ha inteso denominare non dei Monti Tifatini, ma della Citta’ di Caserta intendendo inserire nella perimetrazione anche le Aree di Cava ed il Macrico, ha fatto andare in crisi le forze politiche del centro sinistra che impaurite da un franco dibattito in Consiglio Comunale, hanno preferito ritirarsi nelle proprie “ segrete “ , rimandando la discussione a data da definirsi. Senza soffermarsi piu’ di tanto sul fatto che con questo atteggiamento , con il ritiro della delibera, si e’ persa l’occasione di ottenere dei fondi Comunitari , si ritiene di dover riflettere sulla questione. Si ritiene che la Citta’ tutta ed in particolare le associazioni non debbano perdere l’ occasione di interrogarsi su una vicenda che e’ sembrato ci sia intenzione di non discutere con la Citta’. E’ sembrato che si voglia decidere altrove , e’ sembrato che si voglia decidere dopo aver definito il piano Regolatore in qualche luogo indefinito. E’ paradossale. Invece di delimitare con paletti chiari da subito, lo sviluppo urbanistico dei nostri territori, limitando a monte le ambizioni, le bramosie o le speranze di molti, si rinvia il tutto a chissa’ quando. Probabilmente dopo che le ambizioni, le bramosie o le speranze di cui sopra avranno avuto un qualche sfogo o soddisfazione. Gli elettori non meritano questo . La Citta’ , ritengo, adesso deve sapere. La citta’ deve sapere perche’ mentre dieci comuni della nostra conurbazione , come bene ha detto il Presidente Provinciale dei Verdi, hanno deliberato per la nascita del PARCO URBANO , definendone i confini nei loro territori, la citta’ di Caserta ha avuto paura di pronunciarsi. Ed e’ molto grave che il ritiro della proposta di delibera e quindi LA FUGA dalla delimitazione dei confini del Parco Urbano , sia avvenuta nel momento in cui i partiti della Cdl insieme a Rifondazione Comunista ed i giovani di MACRICO VERDE presenti in aula, ( cioe’ oltre il 60% degli elettori casertani) , invocavano di andare avanti inserendo nel Parco Urbano il MACRICO e le Aree di CAVA. Chi inconsapevolmente ha portato in Consiglio Comunale la questione ora scappa. Chi alla cieca ed in modo assai “ rischioso “ per le casse comunali ha votato in Consiglio Comunale , negando l’interramento di Viale Dhouet , in nome di una pedonalizzazione della Piazza CARLO III argomentando che l’unico obiettivo e’ la tutela dell’ambiente , un’ora dopo e’ scappato , proprio nel momento in cui poteva dimostrare alla citta’ la propria vocazione ambientalista . Adesso abbiamo l’obbligo di discutere con la citta’ del problema imponendo a noi stessi e agli altri colleghi Consiglieri Comunali le decisioni che i nostri concittadini “ fuori del palazzo “ riterranno migliori per Caserta. (9 dicembre 2006-11:50)