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IMMIGRAZIONE: IN CAMPANIA CI SONO 137 MILA EXTRACOMUNITARI REGOLARI


In Campania sono 137mila gli immigrati regolari, ma è molto più alto il numero degli immigrati irregolari secondo i dati forniti dall'assessorato alle Politiche sociali della Regione Campania. La giunta regionale ha presentato al Consiglio un disegno di legge per l'inclusione sociale e culturale delle persone straniere presenti in Campania, che è stato illustrato questa sera al ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, e al sottosegretario Cristina De Lua, nell'ambito della campagna di ascolto promossa in tutte le Regioni d'Italia con incontri aperti a comuni e province, associazioni, rappresentanti del terzo settore, associazioni sindacali e datoriali. L'obiettivo della nuova legge regionale, per la quale è previsto un fondo di 3 milioni di euro e una spesa di 2 milioni per l'avvio dei nuovi organismi previsti, è quello di delineare un modello di accoglienza e di inclusione socio-economica degli stranieri, attraverso due strumenti di programmazione: il programma regionale triennale e il piano regionale annuale. Il disegno di legge delega alle Province la promozione degli interventi utili a rimuovere gli ostacoli che impediscono il riconoscimento dei diritti (art.4), assegna ai comuni il compito di gestire i servizi per gli immigrati (art.5), istituisce la Consulta degli stranieri come organo di rappresentanza (art. 9 e 10), istituisce un Osservatorio regionale sull'immigrazione (art.12) e il Registro regionale degli enti e delle associazioni che operano in favore delle persone straniere (art.14), prevedendo una Conferenza regionale sull'immigrazione (art.15). Tra le misure specifiche previste dalla normativa, le persone straniere utilizzeranno il sistema dei servizi per i cittadini italiani senza alcuna discriminazione, mentre si definiscono necessarie la creazione di strutture di sostegno all'alloggio e il diritto all'istruzione obbligatoria per i minori. Nell'introdurre il disegno di legge al ministro Ferrero, l'assessore regionale alle politiche sociali, Rosa D'Amelio ha spiegato:"Le problematiche riguardano soprattutto l'integrazione, il lavoro, il disagio dal punto di vista abitativo. In alcune zone, come la Piana del Sele, alcuni comuni del Casertano, è forte il fenomeno della tratta delle donne, del caporalato, dello sfruttamento. Al ministro avanziamo le nostre proposte, avendo già portato in Consiglio la nostra proposta di legge sull'immigrazione, speriamo possa essere un valido contributo per il governo, da cui ci attendiamo una serie di provvedimenti di inclusione sociale, fra tutti il diritto di voto alle elezioni amministrative per gli immigrati". Il ministro Ferrero ha sottolineato da parte sua "la scelta dell'integrazione, non quella dei ghetti e delle separazioni. Stiamo facendo un giro di tutte le Regioni d'Italia sia per raccontare cosa è stato fatto, sia per sentire cosa bisogna fare e valorizzare gli elementi positivi che ci sono. L'idea è che il nodo dell'immigrazione sia trattato a livello locale sui territori, in forme molto più concrete di quello che è dentro la discussione nazionale, molto ideologizzata e semplificata. Ascoltare i territori ci permette di avere degli elementi di realtà, per arrivare ad una legge che parta dai problemi reali e non da discussioni a volte un po' fantasiose". Secondo il ministro della solidarietà sociale "la comunicazione tra culture diverse, l'accesso ai servizi e la mediazione linguistica sono tra le problematiche maggiormente sentite. Le persone non sanno nemmeno che hanno diritti e qui c'é il problema del lavoro che è generalizzato. Il problema è quello di allargare la quantità di risorse a disposizione dello Stato". (4 dicembre 2006-21:05)

 
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