Una maxitruffa accertata di circa tre milioni di euro, ai danni di un centinaio di agricoltori, è stata scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza di Benevento che hanno arrestato quattro persone, titolari di due finanziarie, in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del tribunale di Benevento, Di Carlo, su richiesta del sostituto procuratore Francesco De Falco. L'accusa per tutti è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, appropriazione indebita, falso e riciclaggio. In manette sono finiti Domenico De Bottis (43 anni) di Casapulla (Caserta), Cosmo Ciarlante (56) e Valeria Grande (46), entrambi di Telese Terme e Alessandro Tiburzi (68) di Napoli. Le quattro persone arrestate, titolari di due finanziarie con sede a Benevento che erano regolarmente convenzionate con un noto istituto bancario, riscuotevano i pagamenti di effetti bancari per lo più avallati da agricoltori in seguito alla concessione di mutui agrari. La truffa, secondo gli inquirenti, sarebbe andata avanti per un paio di anni, fino a quando alcuni agricoltori non si sono visti pignorare i beni patrimoniali per l'inadempimento con i pagamenti. Sono scattate le denunce da parte di alcuni agricoltori, alcuni dei quali per evitare il pignoramento dei beni hanno dovuto far ricorso ad altri mutui. Dalle indagini è emerso che le due finanziarie al momento della riscossione da parte delle vittime rilasciavano false ricevute bancarie di pagamento. Nel caso poi di pagamenti effettuati dai debitori con assegni, i titoli bancari non venivano messi all'incasso sui conti correnti delle finanziarie per non lasciare tracce ma riscossi da una terza persona. Di qui per i quattro anche l'accusa di riciclaggio. "Pagamenti - spiega il comandante della Guardia di Finanza di Benevento, colonnello Gianni Palmacci - mai pervenuti all'istituto di credito, che aveva erogato i prestiti, e che per questo motivo aveva avviato le azioni legali di recupero crediti". Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe comunque anche il comportamento di alcuni funzionari di banca per accertare un loro eventuale coinvolgimento. La truffa accertata dalle Fiamme gialle fino ad oggi è di circa tre milioni ma, sempre secondo gli inquirenti, il raggiro dovrebbe aggirarsi sui sei milioni di euro. I quattro presunti truffatori sono stati chiusi nel carcere di Capodimonte di Benevento mentre i finanzieri hanno sequestrato nelle sedi delle due finanziarie centinaia di effetti cambiari firmati da imprenditori di varie regioni d'Italia. (15 novembre 2006-09:23)
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