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OPERAZIONE ANTIDROGA TRA PERUGIA E CASERTA: OTTO ARRESTI IN CAMPANIA


Rischiavano la vita trattenendo in corpo per 48 o 72 ore ovuli contenenti fino a un chilo e 200 grammi di droga i corrieri arrestati nell' ambito dell' operazione "Santa Lucia" dei carabinieri di Perugia, che ha portato a 84 ordinanze di custodia cautelare, 52 delle quali già eseguite. Complessivamente sono stati sequestrati oltre quattro chili di droga, equamente suddivisi fra eroina e cocaina, e 21 mila euro in contanti. Le 84 ordinanze di custodia cautelare - emesse dal gip del tribunale di Perugia su richiesta del sostituto procuratore Manuela Comodi - riguardano 26 nigeriani, 18 italiani, 31 magrebini, quattro liberiani, un ivoriano, due palestinesi, un iracheno e un colombiano. Di queste, 52 sono state eseguite la scorsa notte a Perugia, Terni (dove sono stati bloccati due extracomunitari e un italiano), Caserta (otto arresti), Roma (quattro), Pisa (uno), Napoli (tre) e Rimini, dove è stato arrestato un perugino. Sono tutti accusati di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. La droga - hanno accertato gli investigatori - proveniva dalla Nigeria. I corrieri arrivavano in aereo fino in Olanda o in Germania. Da qui, in treno, raggiungevano Napoli e Caserta. Con questa operazione i militari del comando provinciale di Perugia - guidato dal colonnello Pietro Dimase - hanno smantellato quello che ritengono il canale di rifornimento che dalla Campania giungeva poi fino al capoluogo umbro. I corrieri nigeriani ingerivano gli ovuli di eroina e cocaina, o li trasportavano inserendoli nel retto. Con oltre un chilo di droga in corpo dovevano resistere per l' intero viaggio fino all' Europa, per 48 o 72 ore, a seconda dei casi, rischiando di morire, se gli ovuli si fossero aperti. Particolarmente elaborata era anche la preparazione del viaggio, per la necessità di seguire una ferrea dieta per almeno tre o quattro giorni e prepararsi così ad ingerire la droga. Per questo lavoro, guadagnavano circa 5.000 euro a testa. Nell'operazione sono stati impiegati 300 militari (200 a Perugia) con il supporto di un elicottero proveniente da Pratica di Mare e delle unità cinofile di Bastia Umbra e Firenze. Sono state oltre 100 mila le telefonate intercettate, che hanno richiesto 10.250 ore di lavoro, e 150 i servizi di osservazione e pedinamento. Oltre 500 i giorni dedicati dagli investigatori a questa indagine, per circa 80 mila ore di impegno complessivo. Una delle principali difficoltà incontrate è stata quella di localizzare gli extracomunitari senza fissa dimora, che si spostavano rapidamente sul territorio trovando anche ospitalità da altri stranieri o anche in casa di italiani. L' indagine - hanno riferito stamani i militai nel corso di una conferenza stampa - era stata avviata il 21 settembre 2004 in seguito all' arresto di due extracomunitari trovati in possesso di un grammo di eroina lungo la Strada Santa Lucia di Perugia (da qui il nome dell' operazione). Nell' ambito di questa indagine, fra il settembre 2004 e il dicembre 2005 erano state arrestate altre 13 persone, molte delle quali - è stato riferito - poi uscite dal carcere con all' indulto. "Con questa operazione, ancora in corso - ha spiegato il colonnello Dimase - riteniamo di avere sgominato uno dei principali canali di rifornimento della droga sul mercato perugino. Purtroppo questo è un problema che non si sconfiggerà mai del tutto e finché ci saranno i consumatori, la droga continuerà inevitabilmente ad arrivare".(9 novembre 2006-20:45)

 
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