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*POLITICA, MARTIRI D'UNGHERIA, VENTRE: 'IN ITALIA 2 PARTITI SU MODELLO CRIMINALE


(di Riccardo Ventre, Eurodeputato) - Sono 50 anni che il coraggioso popolo ungherese si ribellò alla soffocante dittatura comunista. L’anelito di libertà fu soffocato nel sangue non solo dai comunisti ungheresi quanto dai carri armati sovietici. Fu questo il primo segnale, tangibile al mondo intero ed anche a tanti comunisti di altri paesi, compresi quelli italiani, che il comunismo portava non solo miseria ma compressione assoluta della libertà e persino dei fondamentali diritti umani. Ci furono tanti dirigenti e militanti comunisti nel mondo che rimasero scossi dalla realtà e con grande coraggio e coerenza lasciarono il partito. Mi piace ricordare tra tutti la nobile figura di Antonio Giolitti. Vi furono quelli la cui fede politica incominciò a vacillare, vi furono coloro che difesero a spada tratta, con miopia, l’invasione sovietica. In 50 anni quel sistema si è dissolto; ciò che gli ungheresi prima e i cecoslovacchi dopo videro con chiarezza anticipatrice è ormai patrimonio di tanti, anche della sinistra. La storia tuttavia, dicevano i latini, è maestra della vita e guai a trascurarne l’insegnamento. E allora lungi da me l’idea di richiamare alla memoria quei giorni al fine di speculare sulle atrocità del comunismo. Sarebbe peraltro maramaldesco visto che la storia stessa lo ha condannato, l’hanno condannata, sotto i nostri occhi quasi come testimoni di quel fallimento, i milioni ormai di extracomunitari provenienti dai paesi comunisti a fare i lavori più umili, a volte a elemosinare nel tanto bistrattato occidente. Però, come dicevo, i fatti restano e, come vanno condannati senza appello le atrocità naziste, come vanno condannate senza appello le atrocità staliniane, allo stesso modo da tutti va condannata l’invasione ungherese da parte sovietica e ricordati come eroi i martiri. Ma al tempo stesso mi si consenta una notazione, l’anomalia tutta italiana di avere nel nostro Paese ben due partiti che persino nel loro nome si ispirano ai comunisti a quel modello di società che ha ucciso ed affamato intere generazioni. E nel nostro paese questi partiti non solo esistono ma sono saldamente al governo condizionandone ogni azione. E sono al governo alleati con una parte, sia pur minoritaria, di cattolici eredi di quella Democrazia Cristiana a cui ogni comune d’Italia dovrebbe intitolare una strada per il beneficio che agli italiani ha portato. Ed esprimono oggi gli eredi dei comunisti nel nostro paese due delle massime cariche dello stato, il presidente Napolitano ed il presidente Bertinotti che all’epoca difesero strenuamente, come risulta dai giornali di allora, l’invasione con i carri armati dell’Ungheria ed il conseguente sterminio di persone innocenti che volevano solo la libertà. (29 ottobre 2006-12:47)

 
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