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PROGETTO AGGUATO A PM CANTONE: ANM NAPOLI SOLIDALE CHIEDE PROTEZIONE PER GIUDICI


L’Associazione Nazionale Magistrati del distretto di Napoli - presieduta da Francesco Cananzi, magistrato in servizio presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) - esprime solidarietà al dott. Raffaele Cantone: le minacce che lo hanno riguardato sono la violenta reazione nei confronti di chi serve lo Stato con competenza, dedizione ed impegno, ma di certo non centreranno l’obiettivo. Nessun magistrato del distretto, né tanto meno Cantone, sarà intimidito nell’esercizio del proprio dovere. L’Anm, d’altro canto, chiede misure di sicurezza adeguate per tutti i magistrati del distretto, occupati in attività di indagine e nella trattazione di processi di criminalità organizzata, in special modo in relazione a quella operante in provincia di Caserta. Significativa ed allarmante risulta la circostanza che da parte della medesima area criminale siano venute minacce alla libera manifestazione del pensiero in danno di uno scrittore. Le recenti minacce al collega attestano che la camorra reagisce all’efficacia delle indagini, ai sequestri ed alle confische, alla trattazione e conclusione di innumerevoli processi di criminalità organizzata con l’emissione di centinaia di condanne nell’arco dell’ultimo decennio emesse dai Tribunali del Distretto ed in particolare dagli Uffici Giudiziari di Santa Maria Capua Vetere. Le minacce subite dal dott. Cantone, le aggressioni verificatesi prima del periodo estivo nel corso delle udienze all’interno del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, nei confronti di Giudici dell’udienza preliminare e dei componenti della Corte di assise di appello, riportano con forza all’attenzione dell’opinione pubblica la continua esposizione alla quale i magistrati del distretto di Napoli sono sottoposti a causa del solo adempimento del proprio dovere. Soprattutto, le minacce e le aggressioni costituiscono una prova di forza che non può in alcun modo essere sottovalutata: la criminalità organizzata oggi in Campania, nonostante i colpi inferti, rappresenta un pericolo forte per la sicurezza sociale e soprattutto un freno allo sviluppo della nostra regione, drenando verso l’economia illecita enormi risorse: e proprio per questo, per poterla fronteggiare in modo adeguato, occorrono investimenti e non tagli ulteriori. L’Anm prende atto della solerzia avuta dalle autorità competenti con l’immediato adeguamento delle misure di sicurezza in relazione al collega Cantone. Chiede però che siano assicurate a tutti i magistrati del distretto, esposti a rischio generico nel corso dell’ordinaria attività, le condizioni di sicurezza appropriate a garantire un sereno esercizio della proprio funzione. L’Anm chiede si faccia chiarezza sull’effettività di misure solo formalmente disposte, come l’accompagnamento coordinato con autovetture blindate, ma di fatto non garantite a causa della continua scarsità di mezzi e di carburante, che richiedono al magistrato l’uso del mezzo privato, senza alcuna forma di tutela. Come pure ritiene che si imponga un rafforzamento della presenza delle forze di polizia, presso le aule di udienza e all’interno degli uffici giudiziari del distretto, ove i magistrati si fermano a lavorare anche fino ad ora tarda in assoluta solitudine, per assicurare un adeguato servizio di vigilanza. Ciò è richiesto per il Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, che vedrà ancor più accresciute le esigenze di sicurezza con il trasferimento del settore civile, e per i Tribunali di Santa Maria Capua Vetere, Nola, Torre Annunziata, Avellino, Benevento, Ariano Irpino. Tale servizio va garantito anche nelle sezioni distaccate dei predetti Tribunali, troppo spesso prive di ogni forma di controllo interno ed esterno ed in totale abbandono quanto a sicurezza, pur celebrandosi in tali sezioni processi di competenza monocratica che possono condurre a condanne a pene anche elevate. Tali misure si impongono per la serietà della funzione giudiziaria, ma anche per la credibilità dello Stato! (22 ottobre 2006-18:00)

 
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