“Le politiche sociali compaiono tra le prime tre priorità assolute che abbiamo inserito nel nostro programma di governo. Le problematiche legate al settore sono tra le più sentite dai nostri concittadini e per questo motivo l’attenzione dell’Amministrazione comunale è altissima. Purtroppo, dobbiamo fare i conti con una grave carenza di risorse finanziarie ma, con quei pochi mezzi economici di cui disponiamo e con l’aiuto della Regione, faremo il possibile per assicurare alla cittadinanza i servizi sociali necessari“. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, nel corso del suo intervento d’apertura del tavolo di concertazione convocato presso la Sala Consiliare di palazzo Castropignano per illustrare le proposte progettuali e gli orientamenti strategici dell’Ambito C7 per la quinta annualità del Piano di Zona Sociale. Al tavolo di concertazione hanno partecipato, quali soggetti del terzo settore, gli organismi della cooperazione, le cooperative sociali, le associazioni e gli enti di promozione sociale, le fondazioni, gli enti di patronato, le organizzazioni di volontariato, le organizzazioni non governative, nonché le organizzazioni non lucrative di utilità sociale che operano nel campo sociale nel territorio dell’Ambito C7, che comprende i comuni di Caserta (ente capofila), Casagiove, San Nicola la Strada e Castelmorrone. Le linee guida per i piani sociali di zona 2006 della Regione Campania sono state illustrate nei dettagli dall’assessore alle Politiche sociali Adriana D’Amico, dal dirigente di Settore Marcello Iovino e dal coordinatore dell’Ufficio di Piano Giuseppe Gambardella. “Le aree prioritarie d’intervento – ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Adriana D’Amico – sono la valorizzazione ed il sostegno delle responsabilità familiari, il rafforzamento dei diritti dei minori, la deistituzionalizzazione, la tutela per l’abuso ed il maltrattamento, i rapporti con i servizi della giustizia minorile. Per quanto riguarda la terza età, prioritari saranno i servizi di assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale mentre, per la disabilità, l’obiettivo è il rafforzamento dei centri socio-educativi diurni nonché l’istituzione di un coordinamento dei servizi in rete per migliorare la qualità dell’integrazione scolastica e sociale degli alunni disabili”. L’assessore D’Amico ha poi evidenziato “la necessità di ricercare possibili ipotesi di integrazione tra sociale e sanitario per la disabilità mentale. In tema di contrasto alla povertà si privilegerà – ha continuato - l’incremento dei servizi per non limitare gli interventi al mero contributo economico. E ancora, reinserimento sociale e lavorativo degli ex tossicodipendenti nell’ambito dell’area di prevenzione delle dipendenze, realizzazione di un sistema di servizi duraturi per facilitare l’integrazione tra gli stranieri e la comunità d’accoglienza, per le politiche migratorie. Per l’infanzia – ha concluso la D’Amico – è allo studio la possibilità di creare asili-nido condominiali, in attesa della realizzazione di altre strutture che vadano ad aggiungersi all’unico asilo-nido comunale”. Il successivo dibattito con i rappresentanti delle associazioni che gremivano l’aula consiliare ha permesso all’assessore D’Amico ed al coordinatore dell’Ufficio di Piano Gambardella di smentire la notizia di paventati tagli di personale presso il Centro Sociale Anziani di via Roma, nonostante il taglio di circa il 49% dei fondi per il piano sociale rispetto all’annualità precedente. “Anche alla luce delle esigue risorse finanziarie a disposizione – ha concluso l’assessore D’Amico - occorre che la partecipazione dei rappresentanti del terzo settore, delle istituzioni scolastiche, delle organizzazioni sindacali e di tutte le altre parti economiche e sociali cittadine alle attività dell’Amministrazione e dell’assessorato alle Politiche Sociali sia sempre maggiore. Insieme, possiamo fare molto di più per rispondere, nel miglior modo possibile, alle esigenze della cittadinanza”. (16 ottobre 2006-14:40)