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REAL SITO DI CARDITELLO A SAN TAMMARO: PRIME OFFERTE PER ACQUISTO


SAM TAMMARO (Caserta) - (di Teresa Santillo) - Il sito di Carditello, voluto da re Carlo di Borbone per allevare i suoi cavalli nel 700, è ora all’asta. La notizia ufficializzata qualche settimana fa, è tornata agli onori della cronaca in questi giorni. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, molti hanno messo gli occhi sul Real Sito di San Tammaro. Tra questi, la Regione che ha speso alcuni miliardi per la ristrutturazione di una parte del sito e, la sovrintendenza che di ‘bigliettoni’ ne avrebbe speso ben 15, miliardi di vecchie lire. Un sito, quello di Carditello, che nonostante la sua veneranda età non ha perso il suo fascino, quindi fa gola a parecchi. Molti sono gli interessati. Sempre da indiscrezioni, pare a che voler mettere le mani sul sito borbonico, siano anche i casalesi (e per casalesi intendiamo i cittadini del vicino Comune,) qualche importante imprenditore. La Reggia di Carditello da più parti definito un bene del patrimonio italiano, se non anche mondiale, da anni è alla mercè di quanti lo hanno spogliato di ogni preziosità. Dai cancelli, ai marmi dei camini: è stato rubato tutto. In questo sito sono rimaste solo le mura che qualcuno ha tentato di affrescare. Sarà stato un caso? Ma fu così anche dopo la seconda guerra mondiale, quando alcuni tammaresi, lo vendettero per ‘4 lire’ al consorzio di Bonifica. Un affare a quell’epoca e un affare oggi. Una Reggia, come quella di Carditello che ha visto un nuovo splendore con la rivalutazione delle attività agricole, durante il fascismo. Nel sito furono aperti alcuni uffici comunali: tra questi quello della riscossione delle entrate. Oltre ad essere dimora di invalidi di guerra che si occupavano della tenuta dei terreni del re. Dopo anni di abbandono, però, qualcosa sembra muoversi. Viaggi della speranza, per chi come il dottore Domenico Bovienzo, cerca di ridare alla Reggia il suo splendore e infatti, pare che rientri nell’elenco degli interessati allo sviluppo del sito. Sabato prossimo potrebbe svolgersi una riunione. Un incontro con il sovraintendente ai beni culturale della Provincia, per cercare di fare il punto della situazione. (14 ottobre 2006-23:30)

Stadio comunale sammaritano inagibile (Ter.San.)

S. MARIA C. V. - Calcio e amministrazione: ritornano le polemiche a gonfiare le reti dello stadio Mario Piccirillo, dove da anni gioca la sqaudra del Gladiator. Oggi pomeriggio, infatti, i nerazzurri, giocheranno sul rettandolo verde di Orta di Atella. Una decisione del Prefetto. Lo stadio non è agibile, occorrono i lavori di ristrutturazione di una parte del campo. Lavori che - come ha spiegato anche il presidente Alfonso Salzillo - dovrebbero iniziare domani. Scetticismo e dubbi sull’apertura dei cantieri, accompagneranno i dirigenti della squadra ad Orta di Atella. Infatti, secondo quanto è emerso da alcune indiscrezioni, sembra che l’idea di non giocare sul proprio campo per più di una giornata, non è stata digerita dai tifosi e dai dirigenti. Se nel Piccirillo, infatti, non può giocarsi neanche un campionati di eccellenza, vuol dire che gli altri stadi della Provincia devono essere chiusi ad oltranza. Comunque, domani si attende l’inizio dei lavori che dovranno - stando alle fonti ufficiali - terminare entro una settimana al massimo due. Lavori che ricordiamo sono di competenza del Comune di Santa Maria C. V. rientrando nelle opere di ordinaria amministrazione. Nessuna preoccupazione dei vertici in merito alla questione delle dimissioni del sindaco Iodice. Se il Piccirillo ha bisogno di un ritocco ben venga. Hanno dichiarato ieri i referenti della squadra del Gladiator - l’importante è non prolungare oltre quello stabilito, il termine.

 
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