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SCUOLA INFANZIA, CASERTA TERZA IN CAMPANIA PER ISCRIZIONI. CRESCE DISLESSIA


Dislessia, è allarme sociale anche in Campania. Come in tutta Italia non c'é classe elementare che non abbia almeno un bambino con difficoltà a leggere e a scrivere. Soprattutto maschi, il rapporto è di 4 a 1. In Italia, nelle regioni del Sud, Campania compresa, su cento bambini in 34 hanno difficoltà di apprendimento. Di questi, in 10 sono dislessici veri e propri; 12 sono bambini con difficoltà scolastiche legate piuttosto ad un disagio ambientale, scolastico o familiare; e 12 sono bambini che, alla fine della seconda elementare, riescono da soli a superare e risolvere le difficoltà. Ora nuovi studi spiegano perché un bambino, pur molto intelligente, con la stoffa di leader e una famiglia presente, arrivato alle elementari si riveli uno "scalatore" dell'alfabeto. L'annuncio è stato dato da Federico Bianchi di Castelbianco e da Magda Di Renzo alla Conferenza stampa di presentazione del Convegno sui Disturbi dell'Apprendimento organizzato a Roma dall'Istituto di Ortofonologia il 14-15 ottobre. "Spesso si arriva con troppa facilità alla diagnosi di dislessia - dice Federico Bianchi di Castelbianco e Magda Di Renzo - Il criterio diagnostico è basato sulle evidenti difficoltà di apprendimento e sulla impossibilità di attribuire questa difficoltà ad una causa. Pertanto se i bambini presentano deficit neurologici, sensoriali o hanno subito traumi psichici non rientrano in questa diagnosi. Ma la grande discordanza oggi è tra chi ipotizza che alla base ci sia una causa genetica o comunque biologica e chi, come noi dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, attribuisce fondamentalmente ad una non adeguata maturità affettiva l'insufficiente espansione dell'organizzazione del pensiero complesso". Il rapporto "La scuola in cifre" del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca fotografa la realtà della scuola italiana e della Campania. Due psicoterapeuti dell'età evolutiva, Federico Bianchi di Castelbianco e Magda Di Renzo dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, commentano le cifre alla luce del dilagare, nelle scuole italiane, dei disturbi dell'apprendimento. Nell'anno scolastico 2005-2006 (sono gli ultimi dati disponibili per avere un quadro completo che si riferisca sia alla scuola pubblica che a quella privata) i bambini che, in Campania, hanno frequentato la scuola dell'infanzia sono stati 203.408. A partire dall'anno scolastico 2003/2004 è stato possibile iscrivere alla scuola dell'infanzia anche bambini più piccoli e cioé quelli che spegnevano le tre candeline entro il 28 febbraio dell'anno in corso. In Campania nell'anno scolastico 2005/2006 i bambini iscritti alla scuola dell'infanzia in anticipo (meno di 3 anni) sono stati 10.580. La provincia con più bambini iscritti alla scuola dell'infanzia è quella di Napoli (114.688), seguita da quella di Salerno (34.511), Caserta (33.450), Avellino (12.263) e Benevento (8.496). La provincia con il maggior numero di iscritti con meno di 3 anni, quella di Napoli mentre quella con il minor numero di iscritti "anticipati" quella di Benevento. "Ogni bambino - dice Federico Bianchi - dovrebbe frequentare la scuola materna: sbaglia chi ritiene che i bambini devono andare direttamente alla scuola elementare. Il distacco dalla famiglia aiuta quel processo di indipendenza e di maturità che, se non è portato a compimento, può innescare quelle difficoltà di apprendimento che, una volta alle elementari, possono sfociare nella dislessia. Ma la scuola dell'infanzia non deve essere una prova troppo dura per i bambini. Se alla scuola materna si sottopone il bambino ad un bombardamento di nozioni e di informazioni, se si costringe a lunghe sedute di "prescrittura" e "prelettura" senza preoccuparsi ed occuparsi della sua maturità interiore ecco che la disorganizzazione mentale del piccolo aumenta e si radicalizza". (12 ottobre 2006-22:56)

 
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