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CASO RAPIMENTO SIMULATO: ANCORA LATI OSCURI NELLA VICENDA


Non è stato ancora possibile stabilire i veri motivi del rapimento, risultato poi falso, di Antonella Miccio, la donna di 35 anni al centro della cronaca, tre giorni fa. Tre persone con il volto coperto da passamontagna, era stato denunciato ai carabinieri, avevano fatto irruzione nell'abitazione della donna, a S. Angelo in Formis, una frazione del comune di Capua, con il volto coperto da passamontagna l'avrebbero costretta, davanti ai due figli di 11 e 7 anni, sotto la minaccia delle armi a seguirli in una vettura. La donna è stata rintracciata ieri notte dai Carabinieri, che fin dall'avvio delle indagini avevano parlato di sparizione e non di rapimento, nell'abitazione di un conoscente di una sua amica, a Macerata Campania, un comune a pochi chilometri dal luogo del presunto sequestro. I tre sono stati denunciati alla Procura della repubblica di S. Maria Capua Vetere con l'accusa di concorso in simulazione di reato. Antonella Miccio, secondo quanto si è appreso, avrebbe continuato a recitare la parte della rapita anche quando i Carabinieri hanno fatto irruzione nell'abitazione nella quale si era nascosta. I militari l'hanno trovata all'interno di un armadio in perfette condizioni. Antonella Miccio ha mantenuto la sua posizione di vittima di un rapimento e non è stato, pertanto, possibile stabilire i veri motivi della messinscena, così come l'hanno definita gli investigatori. Secondo i carabinieri di Capua e del Reparto Operativo di Caserta, che hanno proceduto nelle indagini, il finto rapimento sarebbe stato ideato e portato avanti dalla donna con la complicità di amici al fine di legare ulteriormente a sé l'attuale convivente al quale, peraltro, avrebbe fatto credere anche di essere rimasta incinta. Le indagini, dopo l'allarme ai carabinieri da parte del figlio della donna, erano state indirizzate subito nell'ambito familiare. Non poteva trattarsi di rapimento a scopo estorsivo per le modeste condizioni economiche della donna, del convivente e dell'ex marito, così come è stata subito esclusa l'ipotesi di un episodio legato alla criminalità organizzata. Si trattava, dunque, solo di una sparizione, come ha dichiarato fin dalle prime battute delle ricerche della donna il comandante provinciale dei Carabinieri, col. Carmelo Bugio. Sono stati, perciò, interrogati i due figli, il fratello, l'ex marito, originario di San Prisco ma residente per lavoro nel Nord Italia e l'attuale convivente, un insegnante di ballo di S. Maria Capua Vetere, anche lui da qualche tempo separato dalla moglie, ed alcuni amici. Seppur su labili indizi i carabinieri sono riusciti a localizzare il nascondiglio della donna e a mettere fine ad una vicenda che li ha impegnati ininterrottamente per quasi 48 ore. 87 ottobre 2006-15.15)

 
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