Il padre organizza un congresso a Capua sui rapporti tra Italia e Israele e il figlio (fra i maggior attivisti del centro sociale Tempo Rosso) annuncia una presenza "allarmante" dei no-global, per fortuna senza ripercussioni in quanto "finta". Stiamo parlando dei Palmesano: il primo, Enzo, giornalista di destra da Pignataro Maggiore, peraltro coniatore del termine "Svizzera della Camorra" (ma cosa vorrà dire?) usato a sbafo sul corrierino di Caserta ed il secondo, Massimiliano, l'opposto del padre in quanto attivista di Tempo Rosso. Il congresso nazionale della Federazione delle Associazioni
Italia-Israele, cominciato venerdi a Capua, è stato promosso dal presidente
della sezione provinciale di Caserta dell'Associazione (Enzo
Palmesano). Per alcuni addetti ai lavori, è stata strategica, da parte di Palmesano, diffondere presunti raid dei no-global per attirare l'attenzione sul convegno con tante sedie vuote. D'altronde, il giornalista in merito alla contestazione organizzata dai no-global
Palmesano ha evitato ogni polemica: 'Nessun problema, si e'
trattato di una protesta pacifica. Del resto il confronto non ci
spaventa, è il sale della democrazia e della libertà. Fin
quando sarà possibile per le Associazioni Italia-Israele
organizzare liberamente congressi e per altri contestarli
pacificamente, tutto bene. Mi preoccuperei qualora fosse
impedito a noi o ai no-global o ad altri di esprimere le proprie
idee". Ma cosa si è detto al congresso, oltre a parlare di mozzarella kosher?
Casertasette
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