Le notizie di stampa secondo cui il ministero delle Attività produttive confermerebbe l'attribuzione, in seno alla Camera di commercio di Caserta, dopo il seggio relativo ai Prodotti tipici, anche quello dei Trasporti e dei Servizi agli stessi rappresentanti di categoria individuati a suo tempo dalla Regione, sarebbe un sfregio al buon senso e al diritto. Nella vicenda, Confindustria Caserta e quello del mondo produttivo industriale più in generale, appare fortemente penalizzata rispetto al peso che essa esprime in termini di valore aggiunto e di occupazione in provincia di Casera. Vale a dire, più di un terzo del peso complessivo. Valore che non trova rispondenza nei numeri determinati dalla composizione del parlamentino camerale decisa dalla Regione, né dalla riconferma degli stessi in sede ministeriale. Tuttavia, quello che appare più grave, in questa vicenda, è il sospetto più che fondato di una artefatta manipolazione della realtà da parte di alcune categorie, che nulla ha a che fare con le procedure amministrative, essendo, in questo caso, del tutto evidente l'interesse più della magistratura che della burocrazia. Ad ogni modo, anche alla luce delle deboli e contraddittorie motivazioni addotte in sede ministeriale contro i ricorsi presentati dagli industriali - non fosse altro che per il rispetto che si deve agli associati e alla verità - Confindustria Caserta ha il dovere di tutelare in tutte le sedi, il rispetto della legalità, del diritto e della rappresentatività della categoria. Dovere che, in assenza di adeguata soddisfazione, intende perseguire fino in fondo.(3 ottobre 2006-14:30)