(di Paolo Romano, Consigliere Regionale) - “Ritorno sulla questione relativa al duplice destino dei presidi ospedalieri di Santa Maria Capua Vetere e Capua e dunque rispetto alla vicenda Dea di II livello, affinchè vi possa essere una svolta positiva che avvantaggi l’intera popolazione utente e dunque che meglio possa servire alle esigenze sanitarie di circa trecentomila residenti. Ciò ad esaltare il ruolo vero ed autentico della politica che deve essere quello del confronto, della sana e costruttiva dialettica tra le parti ma sovratutto quello di saper ascoltare la gente per trasformare le istanze del territorio in fatti concreti. Nelle scorse settimane, infatti, vi è stato un duro scontro tra le istituzioni cittadine di Santa Maria e Capua circa il locus ove edificare il Dea di II livello. Uno scontro che ho sempre definito di natura campanilistica e non prettamente costruttivo. In verità il tentativo del sindaco Vincenzo Iodice di mettere a disposizione dell’Asl un terreno di ventimila metri quadrati in via Galatina non poteva sortire gli effetti desiderati. Sarebbe stato sconveniente per la Sanità accettare una simile proposta che avrebbe procurato in un secondo momento un vero e proprio salasso in quanto si sarebbero dovute attivare le procedure di esproprio per ricavare gli ulteriori indispensabili sessantamila metri quadrati per consentire l’intera realizzazione dell’opera. Sconveniente rispetto alla proposta di Capua con l’area dell’ex Campo Profughi che per l’Asl non avrebbe comportato costi essendo di una estensione più che sufficiente. La mia riflessione nasce da una serie di sollecitazioni che sono venute proprio dal territorio. Perché smantellare i presidi ospedalieri Melorio e Palasciano, già oggetto di cospicui finanziamenti e lavori di adeguamento, per la costruzione di una unica struttura quale il Dea? La soluzione, per quel che mi riguarda, è già nei fatti. L’uno indipendente dall’altro ma complementari tra loro, potrebbero ben continuare la loro opera a servizio di ciascuna utenza di riferimento. Ulteriori fondi potrebbero essere stanziati per renderli maggiormente funzionali senza creare unità doppione. Il Melorio sarebbe specializzato per alcune patologie; il Palasciano per altre. Ciascuno però conserverebbe la propria unità di Pronto Soccorso in modo da essere effettivamente ed al meglio operativi in un soccorso immediato. Propongo, dunque, la costituzione di un tavolo di discussione e lavoro tra le amministrazioni e l’Asl affinchè si possa giungere ad una soluzione”. (7 settembre 2006-14:34)
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