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AVERSA, CENTRO CARRATU': GENITORI DISABILI RICORDANO ALTRE VITE SPEZZATE


Il signor Vitale si unisce al coro di genitori decisi più che mai a portare avanti la lotta di civiltà in favore dei disabili gravissimi del Centro Carratù: «Il Centro Diurno per disabili di Aversa è stato dedicato a Simona Carratù affinché non si ripetano mai più ingiustizie nei confronti di minori ed adulti con disabilità gravissima». Il signor Vitale spiega: «Da quando il Centro esiste sono morti altri tre ragazzi disabili gravissimi, oltre alla piccola Simona. Anche per loro era stato chiesto un aiuto alle istituzioni, affinché fossero attivati servizi di assistenza adeguati per una vita più dignitosa ed attività mirate al mantenimento delle residue capacità della persona disabile. Ma, oltre a promesse mancate e banali scuse, nulla mai è stato fatto. Ogni volta partecipare al funerale di uno dei ragazzi disabili assistiti presso il Carratù è come partecipare al funerale del proprio figlio disabile. Chiunque vive con un disabile gravissimo sa che queste persone hanno una salute estremamente cagionevole e la loro vita è come appesa ad un filo. Ma le istituzioni fingono di non capire, organizzano tavoli istituzionali senza giungere mai a fattive soluzioni, perdono tempo, posticipano spudoratamente ogni impegno. Ogni giorno senza assistenza adeguata per un disabile gravissimo è un passo indietro rispetto al mantenimento delle proprie autonomie e abilità e, per alcuni, può rappresentare anche un passo in avanti verso la morte. Il Centro Carratù è nato da una gestione comune tra genitori e volontari attraverso attività svolte in vari laboratori come: laboratorio di didattica speciale, laboratorio per lo sviluppo delle autonomie, laboratorio ginnico, musicale, informatico, teatrale ed espressione corporea, di ballo, giardinaggio, giornalismo; in tal modo si contribuisce al mantenimento delle residue capacità e soprattutto allo sviluppo delle autonomie e delle intelligenze multiple, secondo Gardner. Tutti questi laboratori sono perciò preziosissimi perché contribuiscono all'innalzamento della qualità della vita del disabile. Al contrario, le continue disfunzioni create dall'ASL CE/2 e la decisione di smantellare i servizi socio-sanitari pregiudicano la salute e la qualità della vita nostra e dei nostri figli disabili gravissimi. Alla decisione -negata solo a parole dall'ASL CE/2- di smantellare i Budget di Cura congiuntamente al Centro Carratù, ci opporremo con forti manifestazioni presso la Regione Campania, che deve assicurare per legge il diritto all'assistenza socio-sanitaria e la vivibilità nella nostra città». (21 agosto 2006-08:30)

 
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