MONDRAGONE (Caserta) - Gli inquirenti stanno indagando a tutto campo su un attentato dinamitardo compiuto l'altra notte ai danni di un deposito di marmi di Mondragone. Nel mirino della criminalità questa volta è finito il deposito del Gruppo Storace, con sede sulla domiziana in via Castelvolturno. Le modalità dell'azione non lasciano dubbi sulla matrice camorristica: nella zona opera da anni il clan dei "Chiuvi" in parte disarticolato. L'azienda operante nel settore marmifero ha acquisito nel 2000 la Marmi Cappelli S.r.l. operante anch’essa nel settore e strategicamente insediata nei pressi dei bacini caviferi del basso Lazio. La sede e lo stabilimento si trovano a Ss. Cosma e Damiani, in provincia di Latina. Sempre a Mondragone, alcune settimane fa, fu fatto esplodere un ordigno all'esterno di un centro medico di proprietà del dottor Ginolfi.