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CASERTA, DUMPING: ZINZI INTERROGA MINISTRO SU TUBI CATODICI TURCHI


Un'interpellanza è stata presentata dal deputato Domenico Zinzi, dell'Udc, al ministro per lo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, sulla "concorrenza sleale" che i produttori turchi di tubi catodici starebbero attuando a danno di quelli italiani, in particolare dello stabilimento Formenti Seleco SpA di Caserta. "Lo stabilimento della Formenti Séleco SpA in provincia di Caserta, da alcuni anni in crisi, veniva portato ad esempio per volume degli investimenti, entità e qualità dell'occupazione - si legge nel testo - quasi 500 addetti dedicati non solo ad attività di assemblaggio del televisore a colori, ma anche di progettazione ad alti contenuti tecnologici. Il comparto dell'elettronica di consumo è praticamente scomparso in Europa a seguito della concorrenza sleale dei produttori orientali, turchi in particolare, con perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. La sola Italia - sottolinea Zinzi - è passata negli ultimi decenni da oltre 17mila addetti a poche centinaia". "Questa concorrenza sleale è basata sul dumping - spiega il deputato centrista - oltre che sulla violazione di normativa pubblicistica, cioé l'evasione del dazio sui tubi catodici, come specifica il Regolamento Ce 1531/2002. Nel frattempo la Formenti Seleco spa è entrata incrisi, da fine 2004 è in amministrazione straordinaria, il personale viene tenuto in cassa integrazione speciale e l'economia locale, il settore commerciale in particolare, soffre pesantemente l'inevitabile rallentamento dei consumi". Sempre secondo Zinzi, "la mancata applicazione delle sanzioni per dumping è stata motivata dalla Commissione europea con le regole di cui all'allegato 11 del Regolamento di attuazione del Codice Doganale (2454/93) in base al quale un televisore va considerato originario del Paese da cui proviene se la componentistica conta per un valore superiore al 35% del valore franco fabbrica del prodotto finito, valore superato dal tubo catodico. In base a questo criterio è stato ritenuto che i televisori esportati in libera pratica in Europa dai produttori turchi - raggirando l'accordo di Unione Doganale - non vanno considerati di origine turca bensì di quei Paesi da cui provengono i tubi catodici. Non essendo turchi i televisori, non è stato possibile assoggettare i produttori alle sanzioni per il dumping, che pure era risultato provato".(13 LUGLIO 2006-23:55)

 
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