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IMMIGRAZIONE E LAVORO A CASERTA: SINDACATI "ADDOMESTICANO" IMMIGRATI


In provincia di Caserta la disoccupazione è al 25% (al 52% tra i giovani sotto i 24 anni) ma, nonostante ciò, alcuni lavori rimangono off-limits: come i raccoglitori di mele che nemmeno gli extracomunitari vogliono fare perché "addomesticati" dai sindacati. Eppure si guadagnano 35 euro al giorno. Il proprietario di un'azienda agricola di Pontelatone, Marco Lettieri, racconta oggi al Corriere della Sera che è stato costretto a vendere 700 quintali di mele annurche ad un cliente di Giugliano che per prendersele è arrivato sul posto con i figli ed alcuni amici.
Naturalmente, il prezzo è stato scontatissimo e per raccoglierle c'è voluta una settimana. Lettieri si è rivolto al collocamento ma lì gli hanno detto che le richieste sono tutte per entrare in banca. Possibile che non si trovi qualcuno per raccogliere mele a 35 euro al giorno? «Mi sono rivolto agli amici, sono andato al bar dove si trovano quelli che non hanno lavoro. Niente», ha detto Lettieri. Lettieri nega che le aziende agricole, e non solo, preferiscono gli extracomunitari perché costano meno: «Il contratto è nazionale, non ci sono differenze. Certo, con la stessa somma un italiano si lamenta e un marocchino ci mantiene la famiglia. Ma questo è un altro discorso». E non è vero, sempre secondo l’imprenditore, che gli stranieri siano più malleabili perché meno sindacalizzati: «E’ proprio il contrario. Quando arrivano vengono subito contatti dai sindacati. E’ praticamente impossibile trovare cani sciolti. Con gli italiani, invece, questo succede ancora. Solo che vogliono fare altro».

 
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