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TERRORISMO: COINVOLTO DIPENDENTE ANAGRAFE DEL COMUNE DI AVERSA


Era Napoli la base logistica per la produzione di documenti falsi che, secondo gli inquirenti, hanno potuto consentire l'ingresso, in Italia, di terroristi o comunque di soggetti vicini a cellule, nonché il finanziamento a gruppi terroristici. E' quanto emerso dall'operazione italo-francese "Bon Voyage" che ha portato alla scoperta di un'organizzazione criminale dedicata al procacciamento ed alla falsificazione, a livello internazionale, di documenti d'identità e permessi di soggiorno, nonché al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dodici sono i soggetti coinvolti: ordinanze di custodia in carcere sono state emesse per sei algerini presenti nel territorio italiano. Gli arrestati sono Bounouala Redouane, di 37 anni, Mellouk Djelloul, di 37, Chouimet Amirouche, di 27, Zoubir Abdelkader, di 33 anni, mentre a due indagati già detenuti per altri motivi, Neal Djamel, di 37 anni, e Larkam Lotfi, di 33 anni, il provvedimento è stato notificato in carcere. Algerini, questi, che nel corso di passate indagini sarebbero risultati collegati a cellule terroristiche e alla produzione di documenti falsi. Coinvolti anche due italiani, entrambi di Aversa, un dipendente dell'ufficio anagrafe del Comune e un datore di lavoro di immigrati, Antonio Campaniello e Nicola De Biase. Per altri quattro algerini sono stati formalizzati mandati di cattura europea: uno solo è stato al momento individuato in Francia mentre gli altri sarebbero attualmente nel Maghreb. A Napoli come in provincia vere e proprie stamperie producevano documenti falsi in grado di consentire l'accesso, in qualsiasi Stato, anche non europeo, a chiunque. Documenti che venivano venduti secondo indicazioni di un vero e proprio tariffario, partendo da un minimo di 150 euro. Avveniva tutto lungo l'asse Napoli-Marsiglia-Algeri. A Napoli venivano prodotti i documenti falsi e da Napoli, due volte alla settimana, partiva un pullman granturismo a bordo del quale erano nascosti merci e documenti falsi destinati a favorire l'illegale transito di clandestini. I bus giungevano quindi a Marsiglia, dove arrivano via mare clandestini del Maghreb. Da lì, tramite i documenti falsi, i clandestini - tra i quali secondo gli inquirenti, avrebbero potuto esserci anche terroristi - o si recavano a Napoli, sempre con pullman, o entravano in altri paesi.(19 aprile 2006-13:23)

 
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