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AGRICAMORRA: BOVINI ALLA DIOSSINA DA CASERTA A SALERNO. ARRESTI


Ventitre le ordinanze di custodia cautelare - destinatari 14 in carcere e 9 ai domiciliari - eseguite dalla Guardia di Finanza, su richiesta della procura distrettuale antimafia nell'ambito dell'operazione "agricamorra", nelle province di Napoli, Benevento e Salerno. In manette i membri di una organizzazione che operava nella piana del Sele, nel salernitano, accusata di reati quali usura ed estorsione, falso, corruzione di pubblici funzionari della Regione Campania, turbativa d'asta, diffusione di malattia di origine animale, commercio di sostanze alimentari nocive, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari. Nel corso dell'operazione sono state sequestrate anche quote societarie, beni mobili, immobili e sette aziende attive nel settore dell'allevamento di capi bufalini, della lavorazione di pelli grezze, nonche' dello smaltimento di rifiuti animali e rifiuti speciali per un valore complessivo di circa 10 mln di euro. Tutto e' partito da alcune denunce fatte da allevatori di bufale dalla piana del Sele, alla fine del 2003. Gli imprenditori lamentavano di essere vittime di usurai che chiedevano interessi che arrivavano anche al 2400 per cento. Se non pagavano in contanti erano costretti a consegnare i capi bufalini, fonte primaria del loro sostentamento, ed una volta falliti, le stesse aziende. L'obiettivo finale dell'associazione a delinquere era infatti quello di entrare in possesso delle aziende per sviluppare poi tutta una serie di attivita' illegali collegate. Alle vittime infatti si imponeva l'acquisto di foraggio a prezzi superiori a quelli di mercato. Criminale era la trasmissione dolosa del batterio della brucella agli animali degli allevatori con lo scopo di rendere infetto il latte e costringere gli stessi a cedere a prezzi stracciati gli animali che venivano poi a loro volta rivenduti, questa volta a prezzo di mercato, ad altri allevatori. Il tutto gestito economicamente dall'associazione a delinquere che prestava per tutte queste operazioni, sempre a tassi usurai, i soldi necessari alle transazioni. L'organizzazione andava anche oltre, sostenendo, una volta informati gli allevatori che avevano capi infetti da brucellosi, di avere 'conoscenze' di funzionari nelle competenti Asl e alla Regione Campania per garantire in modo rapido indennizzi previsti per l'abbattimento di capi infetti. Anche in questo caso si chiedevano soldi per accelerare l'iter con la complicita' di un dirigente veterinario, accusato di corruzione, e di altri 5 suoi colleghi di Asl locali di cui uno arrestato e 4 ai domiciliari. Questi ultimi, nella fase di macellazione, sostituivano gli animali infetti con altri sani di scarso valore. Le misure cautelari sono state emesse anche per reati contro la pubblica amministrazione. Il sodalizio criminale, infatti, si era aggiudicato illegalmente, presso la Regione Campania, tramite la societa' Intergrass Srl di Buonabitacolo (SA), il servizio di trasporto, abbattimento e smaltimento, dei bovini contaminati da diossina della provincia di Caserta. Inoltre avevano 'intercesso' a favore dell'azienda agricola Visocchi Spa presso la Regione Campania, settore veterinario, per l'accelerazione per l'erogazione dell'indennizzo per i capi bovini contaminati da diossina abbattuti e smaltiti sempre dalla Intergrass Srl. Le accuse riguardano anche la turbativa d'asta per l'aggiudicazione del servizio per la Regione Campania all'Intergrass nonche' la corruzione per l'ottenimento dell'indennizzo. Nelle vicende sono coinvolti diversi funzionari ed esponenti amministrativi della Regione Campania, le cui posizioni sono al momento al vaglio dell'autorita' giudiziaria

 
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