(Nella foto - diffusa dal notiziario della Bbc - Antonio La Torre)

Antonio La Torre, «The Don» (il boss) come spesso viene definito dalla stampa inglese, si è opposto a ben due richieste di estradizione in Italia avanzate alla fine dello scorso anno dal ministro della Giustizia scozzese, Cathy Jamieson. Ma c’è di più. Il suo legale, Mungo Bovey, secondo il quale una recente giurisprudenza potrebbe essere favorevole per l’esponente del clan dei «Chiuovi» suo assistito, non nasconde serie conseguenze su un possibile rientro in Italia del ristoratore monndragonese. «Se il mio cliente dovesse far ritorno in Italia – avverte il difensore – la sua vita potrebbe essere in serio pericolo». Il riferimento è alle possibili ritorsioni di cui potrebbe essere vittima La Torre Jr. a seguito della lotta fra clan e al pentimento (non sempre lineare) del fratello Augusto. Nei giorni scorsi la notizia dell’impugnazione delle due richieste di estrazione è rimbalzata anche nel notiziario della Bbc che, attraverso il sito on line, ha diffuso anche la foto di Mr. La Torre. L’«uomo d’affari di Aberdeen», così come viene definito in Scozia Antonio La Torre (attualmente si occupa di import-export di generi alimentari dopo aver aperto alcuni ristoranti in Scozia) è ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia il «capo indiscusso dell’organizzazione criminale» operante sul litorale domizio. Dopo la pronuncia favorevole da parte della Sheriff Court di Edimburgo (struttura giudiziaria con la quale ha collaborato il magistrato italiano di collegamento per il Regno Unito, Anna Pagotto), il ministro della Giustizia scozzese aveva firmato per La Torre il provvedimento di estradizione in Italia. Il disco verde del «Don on the Don» («Don» sta per boss), così come è soprannominato all’estero il 49enne esponente del clan mondragonese, era arrivato alla fine dello scorso novembre. Sulla procedura in questione va detto che è la prima volta che il Regno Unito dà esecuzione a un mandato d’arresto europeo chiesto dall’Italia. La procedura, infatti, era stata avviata – avevano fatto notare alcuni addetti ai lavori degli ambienti giudiziari – proprio a distanza di qualche settimana dall’estradizione dall’Italia in Gran Bretagna di Hamdi Issac (alias Hussain Osman), il terrorista eritreo accusato dei falliti attentati di Londra del 21 luglio dello scorso anni e arrestato otto giorni dopo a Roma per poi essere consegnato a Scotland Yard il successivo 22 settembre. Antonio La Torre, è stato arrestato l’ultima volta in Scozia nel marzo dello scorso anno per una condanna a 13 anni riguardante i reati di estorsione e contraffazione di banconote aggravati dall’associazione camorristica. Da 18 anni vive ad Aberdeen con la moglie scozzese e tre figli divenendo cittadino inglese nel 1994 e rinunciando alla cittadinanza italiana.(17 febbraio 2006-07:48)