Caserta - «Sono pronto ad affrontare anche il Consiglio di Stato e gli altri gradi di giudizio pur di dimostrare l’estraneità della mia giunta a fatti penali per i quali sono già stati giudicati o stanno per essere giudicati coloro che sono stati individuati dagli esiti delle inchieste. Ma voglio anche aggiungere che, se necessario, mi rivolgerò anche io alla magistratura civile per la lesione ricevuta alla mia immagine e alla magistratura penale per quanto riguarda altri aspetti da approfondire». Sono alcuni passaggi delle dichiarazioni del sindaco 'decaduto' di San Tammaro, Raffaele Raucci, invitato oggi dai giornalisti - nel corso di una conferenza stampa organizzata dallo Sdi provinciale - a commentare la vicenda che lo scorso dicembre ha portato allo scioglimento della sua amministrazione per ingerenze camorristiche. "Episodi - ha tenuto a precisare in collegamento telefonico l'avvocato Felice Laudadio - che non sono minimamente riconducibili all'amministrazione Raucci". Un ricorso, in attesa di essere vagliato dalla magistratura amministrativa, è stato infatti presentato al Tar della Campania per chiedere l'annullmento del provvedimento che ha portato la presidenza del Consiglio dei Ministri allo scioglimento del comune tammarese. Uniti e solidali con Raucci i presenti: i consiglieri regionali Gennaro Oliviero e Felice Iossa; il segretario provinciale Mimmo Dell'Aquila (indicato perlatro quale candiddato a sindaco a Caserta per lo Sdi) e quello regionale Fausto Corace (che ha fatto pervenire un telegramma) hanno voluto esprimere pubblicamente il loro affetto e la loro stima all'ex sindaco sollevando anche osservazioni riguardanti l'attuale legge che consente lo scioglimento dei comuni ed altre questioni tecnico-politiche. «I fatti contestati nel decreto di scioglimento del comune di San Tammaro – ha concluso Raucci – sono ben lontani dalla mia cultura politica e dalla mia persona ma più di ogni altra cosa, quando sarà tutto finito, mi interessa l’assoluzione dei miei concittadini».(8 febbraio 2006-15:02)