Non ha ancora un nome il malvivente, probabilmente extracomunitario dell'Est, ucciso ieri a Sandrą di Castelnuovo del Garda (Verona) dall'imprenditore Michelangelo Rizzi, 39 anni che lo aveva sorpreso mentre con un complice riuscito a fuggire, tentava di entrare nell'abitazione del veronese. Pur senza identitą la vittima era molto nota alle forze dell'ordine italiane: le sue impronte digitali infatti, come ha confermato oggi nel corso di una conferenza stampa il maggiore dei carabinieri di Peschiera del Garda (Verona) Antonio Sergi, corrispondono a nove alias con i quali era presentato in giro per l'Italia presentandosi sempre come albanese e una volta come ex yugoslavo, dal 1998 sino a ieri. L'uomo di una trentina di anni era gią stato fermato con accuse che andavano dal furto, alla ricettazione e all'oltraggio a pubblico ufficiale a Torino, Caserta, Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Capua (Caserta), Perugia, Roma, Frosinone. Nel veronese dove ha trovato la morte nelle tasche aveva una patente e permesso di soggiorno falsi ma, ben contraffatti secondo gli investigatori, intestati a una decima persona inesistente, un albanese di nome Andi Saraci. Il magistrato che conduce le indagini, Francesco Rombaldoni, ha intanto affidato la perizia balistica al generale Montalbano e quella per l'esame autoptico al professor Franco Tagliaro dell'istituto di medicina legale dell'ospedale veronese di borgo Roma.(28 gennaio 2006-22:48)
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