"Oggi ci sono nel nostro 'pianeta giustizia', due giustizie". Lo ha affermato il procuratore generale di Torino, Gian Carlo Caselli a margine della presentazione del suo libro ' Un magistrato fuori legge', nel corso di un incontro dibattito svoltosi nella biblioteca del Seminario vescovile di Caserta, su iniziativa della Fondazione ' Don Diana. ''C'é una giustizia - ha spiegato Caselli - per coloro che si potrebbero definire gentiluomini a prescindere, cioé persone considerate per bene sempre e comunque in base al censo, all'estrazione sociale, e per queste categorie di soggetti il processo serve soprattutto a misurare il decorso del tempo, fino alla prescrizione che cancella tutto. E poi vi sono gli altri cittadini per i quali il processo è lento, non funziona , tuttavia può incidere in profondo: vita, beni, esistenza ed interessi. Poi ci sono due giustizie anche per quanto riguarda i delitti e le pene". "Ci sono soggetti - ha aggiunto - nei confronti dei quali la giustizia è mite; altri nei confronti dei quali la giustizia é più dura". Il magistrato, a questo proposito, ha portato l'esempio dell'immigrato che non ottempera l'ordine del Questore di abbandonare il territorio nazionale. "Quest'ultimo - ha sottolineato Caselli - non ha commesso ancora nessun reato, il primo reato che commette è quando non se ne va, nonostante l'ordine di andarsene, ed oggi rischia quattro anni di galera; confrontiamo queste pene, con quelle previste dal falso in bilancio. Ecco le due giustizie"."Al mondo ci sono tanti bei mestieri. Il mestiere del magistrato è uno di questi. Vorrei continuare a farlo anche per combattere dall'interno i pericolosi tentativi, in atto da sempre, di condizionare e ridurre l'indipendenza dei giudici". Lo ha detto ancora il procuratore generale di Torino, Gian Carlo Caselli, a margine della presentazione del suo libro. "Non sono esatte - ha poi dichiarato Caselli - le notizie di stampa di una mia candidatura alle prossime elezioni politiche".(19 gennaio 2006-21:49)