nCaserta Sette - informazione - news - attualitą - cronaca - sport - turismo - musica e arte - reggia di caserta - giornalisti - giornalismop - attualitą - omicidi - rapine - storia di caserta - per caserta - in caserta - con caserta


Privacy Policy / Cookies


IL TG ON LINE E' OFFERTO DA


GUARDA QUI LE VIDEONEWS


TV LIBERE: GIORNALISTI DI CASERTA A MATRIX


Il Blog di Prospero Cecere


UFFICI STAMPA TOP TEN A CASERTA (New Entry)

  
  Collabora con Noi
  Per Aziende ed Enti
  La tua vicenda qui
  Archivio Giornali
  Gerenza
  Servizi Emittenti Tv
  Spot & Doppiaggi
  Archivio Servizi Tg
  I tuoi ricordi in Dvd
  Musica-Party-Sfilate
  www.sannioturismo.com



  Archivio news
  Argomenti
  Cerca nel sito
  Invia una news
  Lista iscritti
  Messaggi privati
  News
  Recommend_Plus
  Sondaggi
CASERTA, CAMORRA: UCCISO PERCHE' VOLEVA PENTIRSI


I carabinieri hanno arrestato uno dei principali esponenti del clan camorristico Massaro di San Felice a Cancello: si tratta di Antonio Carmine Massaro detto 'Caliseo 'o Minuccio' per i reati di omicidio pluriaggravato, detenzione e porto di armi, distruzione ed occultamento di cadavere. La vicenda riguarda una scomparsa per 'lupara bianca' di un giovane di Santa Maria a Vico, Roberto Affinita. L'Affinita era considerato 'scomparso' dal maggio del '98 quando dopo essersi allontanato dalla casa della fidanzata non aveva dato piu' notizie di se. Dai primi accertamenti dei carabineri emerse immediatamente l'ipotesi della 'lupara bianca', in quanto Affinita era considerato vicino al clan camorristico Massaro ma aveva manifestato l'intenzione di collaborare con la giustizia. Ipotesi che e' stata poi suffragata da alcune dichiarazioni di collaboratori. In sostanza, i componenti del gruppo camorristico avevano avuto il timore che Affinita potesse cominciare a lavorare con la giustizia e quindi fare confidenze importanti alle forze dell'ordine. Massaro, che all'epoca era il reggente del gruppo, ne decise l'eliminazione. Affinita venne attirato in una trappola, portato ad un incontro con Massaro, con Giovanni Turnacco e Antonio Ruotolo, quest'ultimo dopo qualche anno scomparso sempre a seguito di un'altra 'lupara bianca'. Affinita venne portato in una zona di montagna e quindi ucciso e, dopo aver fatto scempio del cadavere, fu bruciato in un bidone. Le indagini dei carabinieri di Maddaloni (Caserta) sono state rese possibili grazie alla scelta collaborativa di Turnacco (indagato nel procedimento a piede libero) nonche' dalle dichiarazioni di Francesco Massaro, Vincenzo Tardi e Antonietta Sgambato, che pur non avendo avuto ruolo attivo nella vicenda erano a conoscenza di numerosi particolari.

 
· Inoltre Cronaca
· News di redazione


Articolo più letto relativo a Cronaca:
CASERTA, CUOCO UCCISO A TEANO: ESEGUITA AUTOPSIA

Punteggio medio: 0
Voti: 0

Ti prego, aspetta un secondo e vota per questo articolo:

Eccellente
Ottimo
Buono
Normale
Cattivo



 Pagina Stampabile  Pagina Stampabile

 Invia questo Articolo ad un Amico  Invia questo Articolo ad un Amico

www.casertasette.it