'Svilimento del ruolo professionale e del contributo di idee e di qualita' dell'informazione dei giornalisti', questo il succo dell'intervento della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l'Usigrai e l'Associazione Stampa Romana sul caso di oggi di Francesco Giorgino rimosso dalla conduzione del Tg1. Giorgino, a quanto pare, voleva fornire dei contributi maggiori ed evidenziare pecche e falle della testata. Lo hanno rimosso: ma perchè - si domanda un gruppo di ascoltatori - i vertici della Rai non fanno un po' di zapping sui Tg regionali?. Un caso clamoroso è quello del Tg Regionale della Campania dove tranne qualche caso (1 o 2 massimo 3) si assiste alla 'violenza' praticata sul telespettatore campano da parte dei mezzi busti e dei commentatori dei servizi. Inquinamento visivo e sonoro, dicono alcuni telelspettatori intenzionati ad associarsi in una sorta di Codacons Televisivo: voci orripilanti (gallinacee quelle di qualche mezza-busta; con 'polpette' incorporate nella linga quelle di più di un tg-man) e senza rispetto per le orecchie di chi le ascolte. Insomma, vanno a rimuovere a Giorgino dal Tg1 e non si accorgono dello scandalo del Tg3 Campania: servizi appiattiti e senza mordente (come i giornalisti in pantofole che li realizzano); notizie da buttare mandate in onda (senza neanche una modifica nei montaggi) per tre volte nelle tre edizioni; tsunami di servizi su convegni inutili e, da qualche anno, assenza totale dalle province (la Campania non è solo Napoli), soprattutto quella di Caserta. Eppure, come molti altri colleghi che si trovano nelle redazioni della carta stampata per motivi spesso non attinenti alla bravura professionale - evidenzia il neo coordinamento di telespettatori campani - questi stanno sempre lì.