Con riferimento all’articolo dal titolo “Garigliano straripato, SOS per la centrale”, pubblicato dal Corriere di Caserta in data odierna a pag. 27 e siglato “cdr”, si precisa che presso la centrale nucleare del Garigliano non si è verificato alcun allagamento.
La quota alla quale si trova l’impianto (9,75 m sul livello del mare alla recinzione della centrale) lo pone sensibilmente al di sopra del livello del fiume, che ha raggiunto la quota massima di 7,40 metri sul livello del mare, per poi decrescere gradualmente a valori tendenti alla norma stagionale.
Come già ribadito in occasione della pubblicazione di analoghe notizie sulla piena del 9 e 10 gennaio 2003, si sottolinea ancora una volta che, dato il profilo altimetrico della zona, le strutture della centrale potrebbero allagarsi solo in seguito a una grave alluvione dell’intera Piana del Garigliano.
Non risponde inoltre al vero la notizia, citata nel medesimo articolo, secondo cui nel novembre 1979 si sarebbe verificato un allagamento dei locali interrati della centrale. Anche in quella occasione il livello dell’acqua non raggiunse l’impianto, posto al di sopra del livello della massima piena prevedibile, e non si ebbero quindi conseguenze di sorta.
Si ricorda infine che nel novembre 1980, in seguito all’innalzamento temporaneo del livello della falda freatica, si verificò un’infiltrazione d’acqua in uno dei locali sotterranei che all’epoca ospitavano i serbatoi metallici adibiti allo stoccaggio dei materiali derivanti dal trattamento degli effluenti liquidi. L’analisi dell’acqua infiltrata rivelò tracce di radioisotopi dilavati dal pavimento e dalle pareti del locale, ma i livelli di concentrazione rientravano nei limiti di legge. A titolo prudenziale furono effettuati carotaggi in prossimità del locale interessato dall’infiltrazione, ma le analisi del terreno e dell’acqua di falda non evidenziarono alcuna presenza di contaminazione.(fonte: comunicato 29.12.2004 - provenienza: Roma)
|