Un latitante, Antonio Vinciguerra, di 22 anni, di Capua (Caserta), ex sergente dell'Esercito, ricercato da oltre un anno perché accusato di estorsioni aggravate ai danni di operatori economici e commerciali della zona di Capua, in concorso con altri complici, è stato arrestato dalla Polizia in una masseria nelle campagne di Santa Maria la Fossa. Vinciguerra, ritenuto legato al clan dei 'casalesi' , capeggiato nella zona tra Capua, Grazzanise e Santa Maria la Fossa da Francesco Schiavone, detto 'Cicciariello' e dal nipote Carlo Del Vecchio, entrambi in carcere, è stato bloccato insieme con altri due presunti affiliati all'organizzazione, Plinio Di Bello, pregiudicato di 26 anni, di Grazzanise e Alessandro Mauro, di 20 anni, di Capua. Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno trovato ,in un mobile della cucina, una pistola calibro 6,35, mentre nel terreno circostante, ad una profondità di circa 30 centimetri, con l'ausilio di cani poliziotto antiesplosivo del nucleo cinofilo di Torino, da alcuni giorni a Napoli per le operazioni anticamorra nel rione Scampia, hanno recuperato numerosi bossoli per pistola calibro 38. Nei confronti di Vinciguerra era stato emesso un provvedimento di arresto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il pregiudicato, che ha precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, è accusato insieme con altri affiliati all'organizzazione camorristica di una serie di estorsioni nei confronti di operatori economici e commerciali tra Capua e Pignataro Maggiore. L'identificazione di Vinciguerra e dei complici è stata resa anche possibile, ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile casertana, Olimpia Abbate, dalle denunce di alcune delle vittime. Per alcuni mesi, lo scorso anno, commercianti ed imprenditori della zona di Capua finirono nel mirino del racket e costretti spesso con minacce e danneggiamenti a pagare tangenti. Almeno una quindicina di affiliati al clan sono stati arrestati da polizia e carabinieri.