Il sindaco di Caserta, Luigi Falco chiede al governatore che la sua città sia finalmente degna di avere una Università, quella che già esiste e che però si chiama Seconda Università di Napoli. Il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, non risponde su questo aspetto, ma poi annuncia: "Voglio fare una grande piazza pedonalizzata a Caserta: ne ho già fatta una a Napoli, piazza del Plebiscito. Ora tocca a piazza Carlo III". Lo scambio avviene nel corso della presentazione della mostra "Casa di re", oggi nel Teatrino di Corte della Reggia di Caserta. Una mostra che completa l'offerta di quattro secoli di arte, come ha spiegato l'assessore regionale ai beni culturali Marco Di Lello, citando la mostra di Caravaggio al museo di Capodimonte a Napoli, Damien Hirst al museo archeologico del capoluogo campano e la mostra del newyorkese Julian Schnabel, alla mostra d'Oltremare. Duecento dipinti, provenienti da musei italiani e stranieri, nelle sale della Reggia di Caserta, immortalata nella sua "dimensione domestica", per focalizzare l'attenzione attraverso le opere esposte su un secolo di storia, dal 1752, data della posa della prima pietra della fabbrica fino alla caduta dei Borbone, nel 1860. "E' soprattutto la mostra che deve parlare - ha detto Bassolino nel suo intervento - con questa splendida collezione, doveroso e giusto riconoscimento per un sito prezioso dal punto di vista paesaggistico e architettonico". Citando la collezione di arte contemporanea "Terrae motus", costituita da opere di artisti quali Warhol, Beuys, e Pistoletto che, trassero ispirazione dal sisma del 1980 che sconvolse il Mezzogiorno d'Italia, Bassolino ha concluso: "L'impegno della Regione per questa magnifica esposizione è in linea con una concezione della cultura come principale motore di sviluppo economico e civile". Curatore della mostra, accessibile da domani fino al prossimo 13 marzo, l'architetto Cherubino Gambardella, che ha spiegato di aver concepito l'allestimento intrecciando in dialogo i diversi secoli toccati dall'esposizione: "In questo senso ho cercato di far vedere con occhi diversi la Reggia, che gli esperti conoscono in ogni scorcio. Camere ottiche particolari, costruite proprio a questo scopo, permetteranno di visitare gli appartamenti storici in modo non convenzionale". Un drappo di seta, che attraversa per oltre un chilometro le 40 sale della mostra, cambia colore adeguandosi alle tinte che dominano le diverse sezioni: "E' un riferimento a Christo, che usava impacchettare i monumenti negli anni '70''.
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