Forte dicotomia di cifre tra sindacati e Viminale sulle adesioni allo sciopero generale contro la finanziaria. Confutando i numeri di Cgil, Cisl e Uil che ieri hanno parlato di "milioni di lavoratori in piazza" nelle 80 manifestazioni organizzate nelle principali città, oggi il Viminale stima che sono stati in totale 206.800 i partecipanti alle 29 manifestazioni promosse ieri da Cgil, Cisl e Uil, manifestazioni che "si sono svolte in maniera ordinata e senza alcun incidente di rilievo" puntualizza lo stesso ministero dell'Interno. Ben diverse le cifre rese note dai sindacati: nelle circa 80 manifestazioni di piazza organizzate nelle principali città, la gran parte sotto una pioggia battente, hanno sfilato milioni di persone; il Paese si è fermato e dai posti di lavoro si sono assentati in media 8 lavoratori su 10. Piene le piazze dove hanno parlato i leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti. A Milano con Epifani hanno sfilato in corteo circa 100.000 persone; a Venezia, dove nonostante l'acqua alta e una pioggia torrenziale, il corteo si è concluso con l'intervento di Pezzotta, hanno sfilato circa 50.000 lavoratori. A Torino, dove la manifestazione è stata chiusa da Angeletti, il corteo con in testa i lavoratori dell'Embraco, ha visto la partecipazione di circa 60.000 persone. Le stime delle questure parlano invece di 8.000 manifestanti a Roma, 30.000 a Bologna, 10.000 a Milano, 25.000 a Torino, 22.000 a Napoli, 30.000 a Firenze, 10.000 a Venezia, 15.000 a Palermo, 10.000 a Genova, 6.000 ad Ancona, 4.000 a Bari, 8.000 a Cagliari, 4.000 a Caserta, 4.000 a Trieste. "Non siamo interessati al solito balletto delle cifre sulla partecipazione alle manifestazioni - replicano Cgil, Cisl e Uil - cittadini sono in grado di giudicare da soli che ieri il Paese si è fermato".