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ALLARME MAFIA NERA NEL CASERTANO: LO DICE LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE ANTIMAF

Nel dossier dell?Antimafia anche un inedito retroscena dell'arresto del boss Sandokan
Il salto di qualità delle organizzazioni criminali extracomunitarie in provincia di Caserta ed il collegamento tra queste ed il clan più potente di Terra di Lavoro sono tra gli argomenti al centro della relazione annuale della Commissione parlamentare Antimafia approvata giovedì scorso. A sostegno del rapporto vi è una copiosa documentazione investigativa che rivela anche un particolare inedito sulla cattura dell'ex primula rossa dei «casalesi» Francesco Schiavone. Scrive la commissione: «Il capocentro della Dia di Napoli ha ricordato, ad esempio, che all'atto dell'arresto del boss dei casalesi "Sandokan", furono rinvenute in suo possesso schede telefoniche intestate a cittadini nigeriani compiacenti». Nei capitoli dell'Antimafia dedicati alla «criminalità organizzata e territorio» e alla «criminalità organizzata transnazionale», la commissione si sofferma sul ruolo dei clan stranieri in provincia di Caserta: mentre sono ancora in corso attività di indagine per verificare l’ipotesi di tangenti versate ai clan camorristici (quale prezzo della loro tolleranza) da organizzazioni nigeriane e albanesi operanti nel settore della prostituzione di donne di origine straniera, deve registrarsi, nel campo dello smercio di sostanze stupefacenti, l’affidamento a cittadini extracomunitari, in prevalenza albanesi e nordafricani, dello spaccio al minuto, con costi ridotti. Alcune organizzazioni di extracomunitari però, risultano aver operato un salto di qualità, assumendo il ruolo di fornitori in proprio delle sostanze stupefacenti. «È interessante notare – è scritto nel rapporti - il proporzionalmente consistente numero di subagenti nigeriani nella cittadina di Castel Volturno, in provincia di Caserta, segno di un insediamento anche economico stabilizzatosi nel tempo, là dove la presenza di tali migranti, regolari ed irregolari, si concentra maggiormente. La commissione ha preso in esame anche il fenomeno criminale albanese, rappresentato prevalentemente da clandestini, presenti nelle province di Napoli e Caserta, lungo il litorale Domizio, «ove gestiscono autonomamente diverse attività illecite, quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, il contrabbando al minuto di t.l.e., nonché lo sfruttamento della prostituzione.

 
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