Caserta - Sarebbero già numerosi i ricorsi presentati alla competente autorità giudiziaria contro decine e decine di contravvenzioni per "mancata esposizione" del grattino elevate non, come si dovrebbe, dagli ausiliari di sosta ma dagli stessi parcheggiatori che - utilizzando i bollettari degli ausiliari - favorirebbero questi ultimi oramai rimasti in nemmeno di una decina di unità. Quello che si prospetta come un vero e proprio "scandalo del grattino" nasce dalla constatazione che in alcuni casi, nello stesso e breve arco di tempo ma in diversi e lontani punti della città di Caserta, gli ausiliari della sosta (benchè in numero esiguo) sarebbero riusciti ad elevare centinaia di multe per mancata esposizione del grattino sul cruscotto. Un vero e proprio mistero che ha spinto qualcuno a vederci chiaro. Talvolta le multe sono state elevate mentre il povero automobilista cercava il parcheggiatore per acquistare il grattino, talvolta per una brevissima assenza del grattino. Come fanno gli ausiliari della sosta a piombare immediatamente sulla zona dove per pochissimi minuti è in sosta un'auto senza grattino? E come fanno ad elevare la contravvenzione (oltre 30 euro) in altrettanti così pochi minuti e poi sparire? Per qualcuno c'è lo zampino di qualche parcheggiatore complice. Intanto, nonostante i cospicui introiti, alcune cooperative di parcheggiatori non riescono nemmeno a pagare puntualmente gli stipendi ai park-man quasi tutti costretti a comprare personalmente i giubbotti di risconoscimento. Ovviamente, tutti diversi uno dall'altro.