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SANITA': LE "POVERE" CASE DI CURA PROTESTANO ELOGIANDO BASSOLINO


Più di 500: un presidio massiccio quello del personale delle case di cura accreditate e degli stessi datori di lavoro che si è tenuto, presso l'assessorato alla Sanità della Regione, al Centro Direzionale nel giorno fissato per "l'ennesimo chiarimento tra gli assessorati della Sanità e del Bilancio - è scritto in una nota dell'Aiop - per la modifica della delibera 1722 oggetto della vertenza e la cui modifica ed immediata approvazione affidiamo, ancora una volta, alla capacità risolutiva del presidente Bassolino". L'Associazione italiana ospedalità privata lancia "un accorato e pressante appello al presidente della Regione Antonio Bassolino perché così come ha operato durante la stesura dell'accordo tra Aiop e Regione Campania, spenda oggi tutta la sua influenza sugli assessorati al Bilancio ed alla Sanità, al fine di rendere concretamente operativa la delibera 1722 (factoring), ultimamente licenziata dalla Giunta ma dichiarata inattuabile dal sistema bancario". Nella nota Aiop si afferma ancora: "I debiti pregressi, che le Asl della Campania ed in particolare di Napoli 1, di Caserta e Salerno, hanno contratto con le strutture accreditate, hanno raggiunto il massimo storico da quando esiste la Regione Campania. In dettaglio: circa 20 mesi di mancati pagamenti per le strutture dell'Asl Napoli 1 (circa 250 milioni di euro pari a 500 miliardi di vecchie lire) e di circa un anno di mancati pagamenti per le case di Cura delle Asl di Caserta e Salerno. Sono numerosi, i casi, in cui, sono a rischio anche le forniture dei pasti per gli ammalati, oltre che le interruzioni di attività per mancanza totale di liquidità e credito bancario". "In questo quadro drammatico, dunque, l'Aiop, pur confermando il senso di responsabilità istituzionale che l'ha portata con grande sacrificio anche di natura economica, alla stipula dell'accordo, definito circa 5 mesi fa ed oggi, sottoposto alla firma del presidente Bassolino, con ancora tempi lunghi di attuazione, esprime solidarietà alle case di cura. Su questa modifica si concentrano tutte le speranze immediate dell'Aiop e delle altre categorie della sanità accreditata. La delibera 1722 nell'intenzione dell'associazione doveva avere valenza di 'finanziamento ponte' per arrivare alla stipula degli accordi transattivi, consentendo di incassare i primi sei mesi del 2004, seppure attraverso lo strumento dello smobilizzo dei crediti cioé pagando delle forti spese di commissione". "La proposta all'epoca avanzata dall'Aiop - si afferma - conteneva, nella stesura originaria, una clausola di garanzia da parte della Regione per gli istituti finanziatori nell'eventualità che le Asl non adempissero alle obbligazioni assunte. Nella stesura definitiva, invece, veniva soppressa tale clausola di garanzia, rendendo di fatto impossibile il ricorso al factoring bancario. Onde scongiurare nuove e più incisive azioni di protesta, rivolgiamo il nostro appello nuovamente al governatore Bassolino al quale affidiamo le sorti dell'ospedalità privata e di tutta la sanità accreditata della Campania perché eviti il collasso definitivo di un settore che dà lavoro a oltre 20mila persone".

 
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